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Betulla: l’albero sacro per eccellenza delle popolazioni siberiane. Scopriamo insieme l’uso della betulla in erboristeria: proprietà, benefici, preparazioni erboristiche, per conoscerla meglio.

     


Le betulle rappresentano una parte importante delle foreste settentrionali. Con il ritirarsi dei ghiacciai del pleistocene, la betulla e il frassino furono i primi alberi a ripopolare il continente euroasiatico. In tutte le lingue indoeuropee esiste un termine di derivazione comune per designare la betulla.

betulla

La betulla è caratterizzata da un tronco slanciato liscio bianco/argentato e foglie ovali appuntite a margine seghettato e dotate di lungo picciolo, fiori riuniti in infiorescenze dette “amenti”. E’  un albero da sempre associato, in tutta Europa, alla rinascita della primavera e al risveglio della natura: è il primo albero, ad eccezione del sambuco, a mettere le foglie.


Betulla: le specie più importanti in erboristeria 

Le due maggiori specie europee, la betulla verrucosa (o betula pendula, o betula alba, o betulla bianca) e la betulla pubescente (betula pubescens, downy birch) trovano impiego officinale. In particolare:

  • Betula pendula ha la corteccia bianco argentea, i rami giovani coperti di ghiandole resinali simili a verruche e cresce in terreni più asciutti, ben drenati, può raggiungere i 30 metri di altezza e vive in media circa 120 anni (ma può raggiungere anche i 300 anni!), è resistente alla siccità e poco esigente per quanto riguarda la fertilità del suolo. Betula pendula, o “betulla argentata” ha un potente e flessibile apparato radicale, che cresce a una profondità significativa e in tutte le direzioni.
  • Betula pubescens è più piccola della betula pendula, più resistente al freddo e sopravvive più a nord di betula pendula, e anche a quote più elevate e si trova spesso su terreni con elevata umidità: predilige infatti i boschi umidi, le brughiere, le zone paludose; i rami giovani sono ricoperti di una fitta peluria.

Le proprietà e le parti utilizzabili in erboristeria

In erboristeria sono utilizzate generalmente le foglie essiccate, intere o frammentate di betula pendula e/o betula pubescens.

Betulla foglie: principi attivi

Le foglie contengono non meno dell’1,5% di flavonoidi, calcolati come iperoside con riferimento alla droga secca. Può essere utilizzato anche il materiale fresco, a condizione che, una volta essiccato, sia conforme alla monografia della farmacopea europea. Le foglie fresche contengono fino allo 0,5% di acido ascorbico.

Betulla foglie: proprietà e impiego

E’ noto che la foglia di betulla possiede proprietà diaforetiche e diuretiche (saponine e soprattutto glucosidi flavonici, ma anche potassio). La diuresi che si ottiene è caratterizzata da un’aumentata escrezione di acqua e, sembra, non di sali. Le foglie fresche sono più attive. La foglia di betulla si impiega nel reumatismo, nella gotta, nella litiasi renale (l’incremento della diuresi previene la formazione di renella) e come “lavaggio” nelle affezioni delle vie urinarie.

Secondo l’ESCOP le indicazioni terapeutiche di betulla foglie sono: irrigazione del tratto urinario, soprattutto nel caso di infiammazione e renella; come coadiuvante nel trattamento delle infezioni batteriche del tratto urinario.

Betulla: le altre parti utili

Di Betulla tuttavia non si usano solo le foglie, ma anche:

  • la linfa,
  • la corteccia dei giovani rami freschi,
  • gemma fresca,
  • scorza di giovani radici fresche,
  • amenti freschi.

Una curiosità: nella medicina tradizionale saami, in Lapponia, la corteccia e le foglie sono usate per curare le ferite, ustioni, eruzioni cutanee con la tecnica della moxicombustione e nella preparazione di tonificanti primaverili.


Che benefici ha la betulla?

Di solito la tintura madre di betulla più utilizzata è quella di betula pendula (o alba o verrucosa, o anche betulla bianca) foglie fresche e si tratta di un estratto idroalcolico con rapporto droga/estratto 1/10 (betulla, alcol, acqua) con alcol 65% volume. Sia per betula pubescens che verrucosa la tintura madre può essere realizzata anche con la corteccia di giovani rami freschi.

Tintura madre di betulla: proprietà

La tintura madre di betulla favorisce il drenaggio dei liquidi corporei e la funzionalità delle vie urinarie: vanta dunque azione diuretica e depurativa.

Tintura madre di betulla: modo d’uso

Di solito si consiglia di assumerla con questa modalità: per via orale 30-50 gocce di tintura madre di betulla in mezzo bicchiere di acqua 2-3 volte al giorno.

Tintura madre di betulla: controindicazioni
  • non ci sono controindicazioni note o effetto indesiderato;
  • non essendoci dati disponibili in caso di gravidanza e allattamento, in conformità con la prassi medica, il prodotto non deve essere utilizzato in caso durante la gravidanza e l’allattamento senza aver sentito prima il parere del proprio medico.
  • ne è sconsigliato l’impiego, a scopo precauzionale, in caso di: edema dovuto a compromissione della funzionalità cardiaca e renale; concomitante assunzione di farmaci diuretici, antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti.

Betulla in gemmoterapia: parti utilizzate e proprietà

  1. Betula pubescens in gemmoterapia:

I gemmoderivati ricavati da betula pubescens possono essere ricavati:

  • dalle gemme (e avrebbe le stesse proprietà della pendula, con in più quella di agire anche sul metabolismo in generale),
  • dagli amenti (per astenia sessuale, sovrappeso),
  • radichette e scorza interna radice (iperuricemia, ritenzione idrica, ipercolesterolemia).
      2. Betula verrucosa in gemmoterapia:

I gemmoderivati ricavati da betula pendula (o verrucosa) possono essere ricavati:

  • dalle gemme: hanno come organotropismo l’apparato osteoarticolare e il sistema reticolo endoteliale con indicazioni principali legate alla crescita ossea, carie nei bambini, processi di infiammazione o di infezioni;
  • dai semi: utile in caso di affaticamento intellettuale e depressione

Da Betula verrucosa molto nota è infine la linfa di betulla, molto utile nei casi di cellulite-sovrappeso, ritenzione idrica, iperuricemia, artrosi.

Vediamoli nel dettaglio.


1. Gemmoderivato di betulla: betula pubescens gemme

Il gemmoderivato di Betula pubescens gemme ha:

  1. un’importante azione drenante,
  2. proprietà tonico stimolanti metabolismo
  3. azione rimineralizzante: le gemme agiscono a livello del metabolismo fosfocalcico e, per tale motivo, svolgono un’indubbia azione nei processi di demineralizzazione (osteoporosi) e nei disturbi dell’accrescimento per cui, unitamente al gemmoderivato di Abete, risultano un prezioso rimedio sia nella da giovani che da anziani.
  4. azione anche a livello della circolazione arteriosa e venosa (migliorato trofismo della parete vascolare), prevenendo il rischio di trombosi.
  5. proprietà antinfiammatorie e di stimolo delle difese immunitarie con aumento della resistenza alle infezioni e un accrescimento del numero dei leucociti. Ecco qui sotto un piccolo approfondimento.

Le gemme manifestano una profonda azione a livello del sistema reticolo-endoteliale, del quale potenziano sia le proprietà antinfiammatorie sia quelle disintossicanti. Grazie a questo possono, tra l’altro, preparare l’organismo all’azione terapeutica di altri gemmoderivati (o altri medicamenti) dotati di un’azione più specifica nei confronti della patologia da trattare. A conferma indiretta dei risultati clinici, la ricerca ha dimostrato, tramite il test di Halpern che valuta l’attività del sistema reticolo-endoteliale e quindi dei fagociti, la proprietà di aumentare del 37% la velocità di depurazione del sangue.

L’azione antinfiammatoria e di stimolante immunitario, rendono Betula pubescens utile inoltre:

  • negli stati febbrili
  • nelle infezioni recidivanti delle vie aeree (nel bambino potrà essere affiancato dal gemmoderivato di abete e/o Rosa canina).
  • nel trattamento dei processi degenerativi artrosici in genere, in quanto, stimolando le difese immunitarie, viene frenata la distruzione della cartilagine e stimolata l’attività degli osteoblasti. Le proprietà antinfiammatorie, sostenute dall’azione stimolante a livello della corteccia surrenalica, ne confermano l’impiego nelle artralgie ove, associate al gemmoderivato di Ribes nigrum, contribuisce a diminuire la rigidità articolare e il dolore (coxartrosi, in particolare). Trova indicazione anche come antiartrosico nei soggetti in sovrappeso e che presentano tassi elevati di colesterolo e acido urico.

2. Gemmoderivato di betulla: betula verrucosa gemme

Le gemme di Betula verrucosa manifestano azione molto simile a quella svolta dalle gemme di Betula pubescens ma il gemmoderivato di betulla verrucosa (o bianca) trova maggiore indicazione nel bambino e nell’adolescente. Le sue principali proprietà sono:
  • stimolazione attività sistema reticolo-endoteliale,
  • azione tonificante nel soggetto giovane.

Le indicazioni principali di questo gemmoderivato sono:

  • processi di natura infiammatoria o infettiva,
  • disturbi della crescita.

Pol Henry la segnala come “un gemmoderivato per denti e ossa”; pare infatti che le gemme di Betula verrucosa agiscano nelle fasi di crescita o di rigenerazione di un organo, in particolare a livello osseo. Il loro utilizzo riveste pertanto un ruolo importante nei disturbi e nei ritardi della crescita, anche in considerazione di una contemporanea azione tonificante che si manifesta in particolare nel bambino, del quale attenua i dolori della crescita, e nell’adolescente. Si utilizza assieme al gemmoderivato di abete, oltre che nei disturbi e nei ritardi della crescita, nella terapia delle carie dentarie dei bambini e, per l’azione osteoblastica marcata, nel trattamento dell’osteocondrite giovanile, ma anche in caso di piorrea.

Le gemme della betulla verrucosa sono in grado di stimolare l’attività del sistema reticolo-endoteliale risultando, pertanto, valide nei processi di natura infiammatoria o infettiva, in particolare se associate ad altri gemmoderivati (di noce, di ribes nero ecc.). La prescrizione di Betula verrucosa gemme determina clinicamente, infatti, aumento della resistenza all’infezione e un innalzamento del numero dei leucociti.


Linfa di betulla: linfa di betula verrucosa

Linfa di betulla: cos’è

La Linfa della Betula verrucosa viene raccolta all’inizio del mese di marzo. Si praticano nelle Betulle adulte, che crescono in zone boschive, e di preferenza sulla parte del tronco esposta a sud, alcuni fori, a circa 1 metro da terra, profondi da 2 a 5 centimetri, leggermente obliqui verso l’alto; in essi s’introduce un tubicino attraverso il quale la linfa defluisce nei recipienti posti a terra. I fori praticati nei tronchi vengono richiusi quindi ermeticamente con tappi in legno che assicurano una tenuta stagna permettendo in tal modo una cicatrizzazione ottimale.

Questo liquido vegetale, appena giunto in laboratorio, viene trasportato in camion frigorifero per evitare ogni rischio di fermentazione, viene messo in alcol al 30% v/v (proporzione 1/3 di linfa per 2/3 di alcol) e dopo agitazione viene titolato al 20% v/v, in seguito viene diluito alla prima decimale (1DH) in alcol a 30%1. Si ottiene così Linfa di Betulla 1DH.

Linfa di betulla: proprietà e usi

La Linfa di Betulla, ricca in potassio, ha come principali proprietà:

  • l’attivazione della diuresi
  • l’eliminazione delle scorie metaboliche, colesterolo e acido urico in particolare.

Linfa di betulla, famosa per le sue proprietà diuretiche e drenanti generali per l’organismo, è indicata principalmente per:

Dott.ssa Laura Comollo


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