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Cedrus libani: una pianta antica con principi attivi importanti, sui quali la ricerca scientifica è sempre attiva. Scopriamo insieme come riconoscere la pianta e le sue proprietà in fitoterapia

Cedrus Libani: la pianta

Il cedro del Libano, pianta antica e affascinante, è una conifera della famiglia delle Pinacee. Dai carottaggi del terreno e dal polline in essi contenuto sappiamo che già 10000 anni fa vaste foreste di cedri ricoprivano i pendii montuosi di tutto il Medio Oriente. In particolare, il Cedro del Libano è originario delle montagne del Libano, Siria, e Turchia meridionale.

Allo stato spontaneo il Cedro del Libano predilige il clima fresco delle montagne: si trova infatti sui pendii rocciosi e calcarei esposti a nord, tra 1300-3000 m di quota, dove l’inverno è nevoso e l’estate asciutta. Vive in boschi puri aperti, poveri di sottobosco, o in boschi misti con l’abete di Cilicia, il ginepro turco e diversi pini.

In Libano questo albero è simbolo di eternità ed è l’elemento centrale della bandiera di Stato. Storicamente il Cedro del Libano è simbolo di fermezza, stabilità, protezione, nobiltà, regalità e forza.

Cedrus libani: come riconoscerlo

Il Cedro del Libano è un albero massiccio che può raggiungere un’altezza di 40 metri, con chioma conica negli esemplari giovani, che tende ad appiattirsi con l’età. Il tronco è colonnare, largo alla base fino a 2,5 m, spesso ramoso dal basso e ricoperto da una scorza prima liscia e grigiastra, poi bruno-nerastra fessurata longitudinalmente. La corteccia grigio scuro trasuda una resina balsamica e profumata, che trasforma una passeggiata in un bosco di cedri in un’esperienza unica. Il portamento della pianta è piramidale da giovane, poi a candelabro con cima tabulare. Di solito i rami di primo ordine sono eretti, penduli all’estremità mentre quelli di secondo ordine si espandono a formare larghi palchi orizzontali.

Le foglie aghiformi lunghe 1 – 3,5 cm, rigide, dritte o ricurve, acute all’apice, sono disposte a spirale intorno ai macroblasti e riunite a gruppi di 20-35 sui brachiblasti. I coni maschili, lunghi 4-5 cm, eretti e cilindrici, da verde chiaro diventano bruni in autunno, a maturità. Quelli femminili, sessili ed eretti, prima verdi poi bruni, sono lunghi 8-12 cm, larghi 3-6 cm e hanno apice appiattito. A maturità le pigne (i “frutti”), ovali, all’incirca delle dimensioni di un grosso limone e che compaiono ad anni alterni, si disfano lasciando sul ramo il rachide bruno e liberano i semi muniti di una grande ala.

Il suo splendido legno rossastro è aromatico, pregiato, compatto, durevole e immarcescibile. Nell’Antichità il cedro era un bene di lusso. Il suo legno veniva utilizzato nei templi e nei palazzi in Assiria, Persia, Babilonia e non solo. I Fenici lo usarono per costruire navi, edifici e mobili. La resina di cedro serviva agli antichi Egizi per l’imbalsamazione e nelle tombe dei faraoni accanto ai forzieri in legno di cedro, sono stati rinvenuti dei trucioli.

A quei tempi l’igiene era approssimativa, quindi le proprietà disinfettanti e insetticide di questa pianta, unite al suo meraviglioso profumo, erano particolarmente apprezzate. L’olio di cedro per respingere le tarme è tuttora diffuso.

Cedro del Libano: olio essenziale e proprietà

I Cedrus libani sono ampiamente utilizzati come medicina tradizionale in Libano per il trattamento di diverse malattie infettive.

La composizione fitochimica analizzata mediante GC-MS di estratti di olio essenziale di legno e di estratti di etanolo di coni e foglie di Cedro del Libano ha rilevato questi componenti principali: nell’olio essenziale di legno, l’imacalolo (22,50%), il beta-imacalene (21,90%) e l’alfa-himachalene (10,50%); l’estratto di etanolo delle foglie è stato caratterizzato da un alto contenuto di germacrene d (29,40%).

L’olio essenziale di Cedrus libani A. Rich, ricco in himachalolo, mostra azione contro HSV-1 (herpes simplex virus type 1). In oriente, il suo olio essenziale è utilizzato come incenso nei templi tibetani e nella medicina tradizionale tibetana. L’olio essenziale viene estratto mediante distillazione in corrente vapore a partire dal legno e dalle radici.

Il prof. Marco Valussi segnala l’uso dell’olio essenziale di cedro del Libano (poche gocce in olio) per applicazioni topiche per pelli grasse, acneiche, micosi, condizioni infiammatorie della pelle, seborrea e forfora. In inalazione è usato per piccole infezioni respiratorie o congestioni, bronchiti croniche e tosse. Come applicazione topica rubefacente per dolori reumatici. Viene usato come fragranza ambientale per facilitare il rilassamento.

L’olio di legno di C. libani ha inoltre dimostrato di possedere un potente effetto antitumorale contro le cellule di leucemia mieloide cronica umana K562, nonché contro le cellule di leucemia multi-resistente ai farmaci. Questo grazie in particolare al 7-HC (2-himahcalene-7-olo), che costituisce il 40% dell’olio e possiede promettenti attività antitumorali e antinfiammatorie e può fungere da molecola principale nella terapia del cancro (Valutazione in vitro e in vivo delle attività antitumorali e antinfiammatorie del 2-Himachelen-7-olo isolato da Cedrus Libani – PMC (nih.gov). Ecco alcuni studi scientifici: Guerrini, A. “Attività di differenziazione antiproliferativa ed eritroide degli estratti di semi di Cedrus libani contro le cellule di leucemia mielogenica cronica umana K562”. Giornale internazionale di archivio farmaceutico e biologico2 (2011); Saab AM, et al. “Analisi fitochimica e citotossicità nei confronti delle cellule leucemiche multiresistenti agli oli essenziali derivati da piante medicinali libanesi”. Planta Medica. 2012; 78:1927–1931. DOI: 10.1055/S-0032-1327896.

Cedro del Libano e meristemoterapia

La prescrizione di Cedrus libani, gemmoderivato o macerato glicerico di giovani getti, risulta particolarmente indicata in caso di dermatosi caratterizzate da cute secca e prurito, quali eczema e psoriasi. Ottimo medicamento di drenaggio cutaneo, manifesta un’azione di disintossicazione “profonda” nei confronti delle cosiddette tossine organiche contribuendo in tal modo a migliorare la vascolarizzazione e l’ossigenazione tissutale. Sperimentalmente, inoltre, riduce la colesterolemia (Brigo B., op. cit., 1997).

Anche l’invecchiamento cutaneo è una valida indicazione per la sua prescrizione, in particolare per trattare il prurito che si manifesta soprattutto nella cute secca e mal vascolarizzata dell’anziano.
L’azione drenante rende ragione, inoltre, del suo utilizzo nella dermatite, caratterizzata sempre da secchezza cutanea, in cui è rilevabile una componente allergica. In questi casi Cedrus libani può essere associato a Ribes nigrum (potenziamento d’azione).

Come usarlo?
Nel trattamento della psoriasi o nelle dermatosi psoriasiformi può essere affiancato Secale cereale M.G.1DH, gemmoderivato che manifesta proprietà cicatrizzanti a livello di derma ed epidermide, mentre nelle forme di eczema cheratosico con sovrapposizione batterica è utile associare Juglans regia.

Da solo si consigliano 50 gocce diluite in acqua e sorseggiate lentamente, 1-2 volte al dì. In caso di dermatiti psorisiache: Ribes nigrum M.G.1DH, 50 gocce in acqua prima di colazione, Cedrus libani M.G.1DH, 50 gocce in acqua prima di pranzo e cena, Tilia tomentosa M.G.1DH, 20-40 gocce in acqua prima di coricarsi (alternare con Ficus carica M.G.1DH); cicli di 2 mesi su 3. In caso di psoriasi: Ribes nigrum M.G.1DH, 50 gocce in acqua prima di colazione, Cedrus libani, M.G.1DH, 50 gocce in acqua prima di pranzo, Secale cereale M.G.1DH, 50 gocce in acqua prima di cena; cicli di 2 mesi su 3.

Dott.ssa Laura Comollo


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