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I tipici villaggi tedeschi hanno un tiglio proprio al centro, cuore simbolico della comunità e luogo d’incontro. Del Tiglio a noi erboristi affascinano sì foglie e fiori, ma anche il suo alburno: ecco il perchè!


Il tiglio: come riconoscerlo e le parti usate in erboristeria

Tiglio selvatico

Il tiglio è un albero robusto che può prosperare per un millennio e raggiunge facilmente i 40 m di altezza. In tutta la Germania centrale gli alberi vengono piantati in magnifici viali, e d’estate procurano molta ombra e un profumo così dolce da diventare inebriante. I rami primari, piuttosto corti, si dividono in rami secondari a sviluppo verticale, che si ricoprono di incantevoli foglie a forma di cuore. I fiori gialli o quasi bianchi sono comunemente usati per preparare un infuso calmante.

Del Tiglio in erboristeria si usano le foglie e i fiori (guarda il post). Pochi però conoscono l’uso erboristico del suo alburno: ecco cosa invece sarebbe interessante conoscere!


Tiglio alburno: cos’è

Nel tronco di tiglio, in sezione, dopo la corteccia, si osserva una formazione definita “legno” che, nella parte più vicina alla corteccia, appare come un cilindro biancastro che è l’alburno. Si tratta di una parte viva e funzionante dell’albero nella quale scorre la corrente ascensionale della linfa e che funge da organo di riserva anche per amido, oli e grassi.

Se si taglia un tronco d’albero “a fette”, si noterà che la parte centrale è di colore più scuro rispetto all’esterno della fetta. La parte più chiara che si incunea tra il legno duro centrale e la corteccia è chiamata alburno. È come un sottostrato della corteccia ed è la parte viva dell’albero poiché è nell’alburno che circola la linfa. Nel tiglio l’alburno è responsabile del nutrimento di piante che a volte raggiungono i mille anni di età. Il legno morbido e leggero dell’albero agisce come una spugna sul terreno bagnato.


Tiglio alburno: come si raccoglie

È nel preciso periodo dell’anno in cui la linfa sale, a giugno, che si raccoglie l’alburno. Durante le otto settimane di raccolta, gli alberi devono essere tagliati e scortecciati, le lastre di alburno devono essere lasciate asciugare all’aria aperta prima di essere staccate dalla corteccia e tagliate a bastoncini prima di essere inviate all’erborista. Non le radici, la corteccia o il legno: per scopi curativi si usa l’alburno! l’alburno di tiglio è l’unica parte così ricca di linfa e contiene da sola i principi attivi più importanti. Al momento del raccolto, l’alburno è così pieno di linfa che questa scivola sulle dita come sapone bagnato.

I tigli che possono essere raccolti per il loro alburno devono avere almeno venticinque anni e vengono utilizzati solo tronchi e grandi rami. La scelta degli alberi da cui verrà estratto l’alburno terapeutico avviene secondo regole ben precise. Non si tratta di prendere un tiglio qualsiasi. I tigli selvatici del Roussillon sono i più ricercati: traggono le loro proprietà curative dai principi attivi presenti nel suolo e nelle acque dei Pirenei, a circa 1.000 metri sul livello del mare. La regione è ben nota per le sue terme, quindi è segno di una terra ricca di oligoelementi e minerali.


Calcoli rimedi naturali: Alburno di tiglio e le sue sostanze benefiche

In fitoterapia l’alburno di tiglio è un epato-stimolatore. I principali principi attivi presenti nell’alburno del tiglio selvatico del Rossiglione sono i polifenoli. Tra questi, i tannini condensati ad azione antiossidante, i floroglucinoli che sono antispasmodici (il floroglucinolo è usato nel trattamento delle coliche renali o epatiche e dolore acuto nel tratto urinario) e le cumarine che sono analgesiche, antinfiammatorie, vascolari-protettive e venotoniche. L’alburno di tiglio contiene inoltre tiliadina e tiliroside, usati per l’azione spasmolitica nelle affezioni epato-biliari, nelle discinesie delle vie biliari e nella litiasi biliare. Per discinesie biliari si intende un’alterazione dei meccanismi di riempimento e svuotamento della colecisti.


Calcoli rimedi naturali: Tiglio alburno proprietà e benefici

L’alburno di Tiglio contribuisce a:

  • promuovere l’attività dei reni, del fegato e della cistifellea, il benessere digestivo e il transito intestinale;
  • sciogliere l’acido urico;
  • eliminare i cristalli (litiasi urinaria e biliare);
  • alleviare i problemi di gotta;
  • migliorare i problemi di ritenzione idrica che accompagnano la perdita di peso.

La combinazione delle notevoli proprietà dell’alburno di tiglio ha l’effetto di rimettere in funzione i principali emuntori (fegato, reni, intestino, cistifellea). I rifiuti vengono filtrati meglio dal fegato, le tossine vengono eliminate più velocemente, l’attività della cistifellea è regolata, il che fa bene a chi ha una digestione difficile. L’azione benefica dell’alburno di tiglio sull’intestino è indiscutibile ed è un potente alleato nei problemi di ritenzione idrica, è usato anche per combattere l’emicrania e la cellulite e aiuta a sciogliere l’acido urico che causa gotta e calcoli renali.


Calcoli rimedi naturali: Alburno di Tiglio in letteratura scientifica

Già Penso affermava: “un’azione generale sulle discinesie biliari si ottiene con l’uso di alburno di tiglio”. Secondo J. L. Roger, l’alburno di tiglio in taglio tisana sarebbe efficace per coloro che soffrono con una certa frequenza di coliche biliari, o per la documentata presenza di calcoli biliari: “basta versarne 100 gr in due litri d’acqua, far bollire per 20 minuti, filtrare e bere il decotto nel corso della giornata, almeno per 15 giorni al mese, iniziando dalla cessazione delle crisi dolorose”.

Il dottor Cahen, dal canto suo, scrisse uno “Studio farmacologico sull’alburno Tilia sylvestris”, studio che fu ripreso dal dottor Valnet e dimostrò l’azione dell’alburno sull’acido urico e le sue notevoli proprietà diuretiche. Il Dott. Jean Valnet, infatti, in “Fitoterapia”, afferma: “il mio trattamento consisterà in decotto di alburno di tiglio selvatico a 40 g/l d’acqua: 3/4 di litro al giorno per 10 giorni. Dopo 48 ore dalla prima assunzione, il generale J. P. E. eliminava un calcolo della dimensione di una grossa lenticchia”.

Infine, Léon Binet, prestigioso fisiologo e Professore di Medicina, ha anche descritto le proprietà rilassanti, cardiovascolari e antispasmodiche, nonché l’effetto ipotensivo dell’alburno. Nel suo “Trattato di fitoterapia”, il Dr. Jean Michel Morel, ne raccomanda le proprietà drenanti e antispasmodiche e lo raccomanda anche in una strategia di perdita di peso. Evidenzia inoltre la sua azione benefica sulla digestione.

Note

La cosa che più ci è sembrata strana, durante le ricerche scientifiche condotte da noi di Erboristeria Como per redigere questo articolo, è che PubMed e molte altre banche dati internazionali sono carenti sull’argomento che noi crediamo molto interessante. l’unico studio indicato in queste banche dati è intitolato: “Pharmacology of the sapwood of the linden tree. I. Toxicological study”, pubblicato nel 1960 (Arch Int Pharmacodyn Ther. 1960 Dec 31;129:319-29, autori: R. CahenJ ClavelA Pessonnier), in cui su legge solamente “article in French, No abstract available” e così siamo andati direttamente a leggere l’articolo in francese.


Calcoli rimedi naturali: Alburno di tiglio decotto come si prepara

Servono circa 40 grammi di alburno di tiglio taglio tisana, da porre in un litro di acqua fredda. Cuocere il decotto a fuoco lento per circa 20 minuti, senza mettere il coperchio. Dopo 20 minuti, il litro dovrebbe essersi ridotto di un terzo: il decotto è pronto da filtrare e bere. In trattamento di emergenza per almeno dieci giorni.

Si potrebbe usare anche come cura periodica preventiva destinata, soprattutto, a ristabilire l’ordine nel nostro metabolismo. Queste cure vengono suggerite dagli erboristi nell’arco di 3 settimane in ragione di 3/4 litri di decotto bevuto ogni giorno.

Il nostro consiglio: il decotto di alburno di tiglio francese può essere associato ad un depurativo o ad un integratore per le vie urinarie.


Calcoli rimedi naturali: la gemmoterapia

In gemmoterapia, gemmoderivati che potrebbero essere associati all’alburno di tiglio potrebbero essere il gemmoderivato di rosmarino e di ginepro.

Il gemmoderivato di rosmarino, specifico per: discinesie vie biliari, litiasi biliare, dislipidemie, iperuricemia. In “Gemmoterapia” di Elena Campanini si cita “Il macerato glicerico ottenuto dai giovani getti manifesta un tropismo elettivo per la colecisti e le vie biliari, esplica azione colagoga-coleretica, dimostrata sperimentalmente, ed epatotropa. Trova pertanto indicazione nel trattamento della discinesia a carico delle vie biliari, ove secondo Tétau agirebbe nelle forme sia ipo- che ipertoniche, e nella litiasi biliare, patologia nella quale contribuisce a prevenire la formazione di calcoli”.

Il gemmoderivato di ginepro, specifico per drenaggio epato-renale. I giovani getti di Ginepro infatti possiedono una doppia azione: sul fegato, e in particolare a livello dell’epatocita, ove esercitano un’attività stimolante e rigeneratrice, e sul rene del quale sollecitano la funzione. Il gemmoderivato è considerato dunque un ottimo drenante epato-renale, da utilizzare tutte le volte in cui è presente uno stato di autointossicazione cronica (Tétau M., Gemmoterapia, nuovi studi clinici, IPSA, Palermo 1989).

Dott.ssa Laura Comollo


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