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Nella tradizione erboristica esistono piante capaci di “rompere” i calcoli renali e di favorire l’espulsione della renella. Tra queste spicca l’erba Spaccapietra per calcoli renali vero e proprio rimedio naturale.

     


L’Erba Spaccapietra: come riconoscerla

Il nome scientifico dell’Erba Spaccapietra è Ceterach officinarum, popolarmente nota anche come “Erba ruggine”, o “Cedracca” o “felce dei muri”. Si tratta di una felce perenne alta 5-15 cm caratterizzata da un corto rizoma che dà origine a fronde verdi con lamina pennata con tricomi bruno-arancio solo sul dorso e da qui il nome “Erba Ruggine”. E’ presente in gran parte delle zone temperate di Europa e Asia, con una distribuzione diffusa nell’Europa occidentale e centrale, compresa la regione mediterranea. In Italia è comune in quasi tutto il territorio. Cresce nelle fessure delle rocce carbonatiche e tra muri di pietra e mattoni dal piano fino a 2000 m.

SPACCAPIETRE

Le parti aeree dell’erba Spaccapietra sono ampiamente utilizzate nella medicina tradizionale. I componenti attivi includono sali minerali, mucillagini, tannini, flavonoidi, acido caffeico e acido clorogenico. Noi erboristi raccogliamo le fronde in estate o inizio autunno. Questa pianta era già nota agli antichi greci e citata da Vitruvio col termine di Asplenon. I suoi infusi erano già noti nel Sud Italia per le proprietà diuretiche e come terapia contro i calcoli renali, ed è proprio in questa regione che questa erba fu soprannominata “spaccapietre“.

 


Calcoli renali: cosa sono, i sintomi, perchè si formano

Sappiamo che i reni possono essere considerati un “laboratorio chimico” che lavora incessantemente, depurando quasi una tonnellata e mezzo di sangue al giorno, in particolare dalle scorie acide (acidi urici). Tra i disturbi che più comunemente interessano i reni vi sono “la renella” e i calcoli renali (termine tecnico: “litiasi“). I calcoli renali, accumulandosi all’interno del rene, possono ostacolare il normale deflusso dell’urina provocando lesioni alle vie urinarie.

I sintomi dei calcoli renali: un dolore acuto e persistente ai fianchi è il sintomo principale che segnala la presenza dei noti “sassolini”. Tuttavia, il calcolo può esserci anche senza provocare sintomatologie chiare e precise, permanendo in uno stato silente che può durare anche per lunghi periodi. Ecco allora le spie cui prestare attenzione:

  • l’aumento di produzione ed emissione urinaria,
  • le urine di colore torbido e maleodoranti,
  • infezioni urinarie recidivanti e ricorrenti (cistiti, uretriti).

Fattori che favoriscono l’insorgenza dei calcoli renali sono:

  • il sesso (gli uomini sono una probabilità tripla rispetto alle donne di incorrere in questa patologia);
  • l’alimentazione, soprattutto in scarso apporto di liquidi (un flusso di urine limitato favorisce il ristagno dei liquidi e quindi la precipitazione dei sali in esse contenuti);
  • la storia famigliare;
  • l’ipertiroidismo;
  • infezioni croniche alle vie urinarie;
  • l’abuso di certi farmaci o integratori salini.

La nefrolitiasi è e continua ad essere un problema globale di salute pubblica dato che affligge l’1-20% della popolazione mondiale adulta. L’ossalato di calcio (CaOx) è il componente principale dei calcoli renali. La precipitazione dei cristalli di ossalato di calcio lungo il tratto urinario, dipendente dalla sovrasaturazione, rappresenta la condizione primaria per la formazione dei calcoli.


L’Erba Spaccapietra e i calcoli renali: usi tradizionali

La Spaccapietra è un’erba selvatica dall’azione antinfiammatoria, utilizzata da secoli per sciogliere i calcoli renali (in termini tecnici ha azione anti-litiasica). La tradizione erboristica a tal proposito è particolarmente interessante perchè attribuisce a questa erba la capacità di aumentare la solubilità dei sali alcalini; inoltre, rilassando i muscoli lisci del tratto genito-urinario tale erba sarebbe in grado di generare l’espulsione dei calcoli renali. Infine, essa non solo eliminerebbe le ostruzioni che possono formarsi nel tratto urinario, bensì avrebbe anche azione diuretica e depurativa dopo gli eccessi alimentari. Tuttavia la Spaccapietra è oggetto di studi da parte della medicina tradizionale solo dagli anni ’60.


Erba Spaccapietra per calcoli renali: dalla tradizione alla scienza, perchè funziona

Lo Studio che noi di Erboristeria Como ti proponiamo, pubblicato su PubMed, è: “In vitro effects on calcium oxalate crystallization kinetics and crystal morphology of an aqueous extract from Ceterach officinarum: Analysis of a potential antilithiatic mechanism”, di Roberta De Bellis et al., del 2019.

Gli obiettivi dello studio e ciò che si è voluto scoprire

Il presente studio si propone di indagare la capacità anti-litiasica di un estratto acquoso di Ceterach officinarum (Spaccapietra) a vari stadi di formazione di calcoli, i suoi possibili meccanismi ed effetti su un modello in vitro di enterociti intestinali umani per valutare il potenziale uso terapeutico di Ceterach officinarum per trattare e/o o per prevenire la nefrolitiasi.

Quello che si è scoperto è innanzitutto che l’estratto acquoso della Spaccapietra si conferma una buona fonte di antiossidanti con un alto effetto antiossidante. La capacità antiossidante dell’estratto è stata determinata con il metodo ORAC. In particolare, grazie alla determinazione spettrofotometrica del contenuto totale di fenoli e flavonoidi, così come all’analisi HPLC, risulta che questo estratto acquoso include livelli elevati di costituenti fenolici: un un contributo di questi fitochimici sull’attività anti-litiasica della Spaccapietra non può essere escluso.

Non solo: i risultati dello studio hanno permesso di rilevare un importante impatto dell’estratto acquoso della Spaccapietra sulla cinetica di cristallizzazione dell’ossalato di calcio indotta in vitro e sulla morfologia dei cristalli, mostrando il suo ruolo nella riduzione dei calcoli renali.

La Spaccapietra contro i calcoli renali: l’azione anti litiasica osservata

In questo studio in vitro è stato dimostrato che sui calcoli renali, l’estratto acquoso di Spaccapietra, a dosi progressivamente crescenti, provoca una sequenza di effetti:

calcoli renali

Representative topographic images of CaOx crystals with increasing C. officinarum AE concentration. (A) and (B) Control samples, (C) 1μg dw/ml AE, (D) 5μg dw/ml AE, (E) 10μg dw/ml AE, (F) 50μg dw/ml AE, (G) 100 μg dw/ml AE and (H) 1000μg dw/ml AE.

  1. inibisce con una potente azione la crescita e l’aggregazione di ossalato di calcio monoidrato, di cui sono fatti i calcoli;
  2. stimola con efficacia la nucleazione dei cristalli di ossalato, inducendo un sensibile aumento del numero di cristalli di ossalato di calcio monoidrato con corrispondente evidente riduzione delle dimensioni dei cristalli stessi. I cristalli diventano sempre più sottili, arrotondati e concavi in ​​maniera dose-dipendente;
  3. I cristalli di ossalato di calcio monoidrato più piccoli e di forma modificata sono considerati meno aderenti alle cellule tubulari renali e più facilmente escreti attraverso il tratto urinario, prevenendo la formazione di calcoli renali;
  4. Infine l’estratto acquoso, oltre una bassa soglia di concentrazione, favorisce la formazione di ossalato di calcio diidrato in luogo del monoidrato, riducendo ulteriormente la dimensione dei cristalli di ossalato di calcio diidrato in maniera dose-dipendente.

Nella patogenesi dell’urolitiasi i cristalli di ossalato di calcio diidrato sono meno pericolosi delle forme di ossalato di calcio monoidrato a causa della loro minore affinità per le cellule tubulari renali. Questi risultati supportano quindi l’effetto protettivo di Spaccapietra sulla formazione di calcoli renali.

I risultati raggiunti:

I risultati raggiunti dai ricercatori sono importanti per comprendere i meccanismi che guidano la modificazione indotta da Ceterach officinarum sul processo di cristallizzazione dei calcoli renali. In conclusione, sulla base dei dati raccolti, “insieme all’assenza di effetti tossici avversi osservati sul modello in vitro di enterociti intestinali umani, l’estratto della Spaccapietra potrebbe rappresentare un’interessante terapia naturale per il trattamento dell’urolitiasi”.


Lo Spaccapietra FitoMater

Su Erboristeriacomo.it ti proponiamo l’estratto naturale della Spaccapietra 100% Made in Italy sviluppato in sud Italia secondo i dettami del metodo spagyrico. Si tratta di un estratto erboristico di Spaccapietra foglie e parti aeree da assumersi in gocce 2 volte al giorno diluite in acqua preferibilmente lontano dai pasti. Per 6 ml di estratto sono contenuti 1200 mg di pianta. Per gli amanti invece delle Tisane naturali, ti proponiamo qui la nostra Tisana Spaccapietre. Puoi anche associarla, per sinergia al nostro integratore cistite.

Dott.ssa Laura Comollo


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