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Pigeo è una pianta nota per i suoi benefici per la prostata, in particolare per la prostatite cura naturale ma anche per l’ipertrofia prostatica. Ecco perchè, alcuni studi scientifici a riguardo, e dove puoi trovarlo.

     


Pigeo africano (Pygeum Africanum), detto anche Pruno africano, è un albero della famiglia delle Rosacee che può raggiungere anche i 30 metri di altezza che si trova nell’Africa tropicale, specialmente nelle zone ad elevata piovosità.

Pygeum tree

Pigeo presenta foglie ellittiche, acuminate, spesse e coriacee; i fiori sono piccoli, bianchi, pentameri, mentre i frutti sono acheni coriacei rossi. La corteccia del Pigeo è rossa o bruno scuro, con un notevole odore di acido cianidrico.

 

pygeum barkE’ la corteccia del Pigeo la parte che ci interessa particolarmente in erboristeria: essa contiene fitosteroli ed altri steroli ed intermedi steroidei, acidi triterpenoidi pentaciclici (ursulico, oleanolico e loro omologhi acilati con l’acido ferulico), alcoli (principalmente docasanolo) ed acidi grassi di cui il palmitico è il composto predominante.

Eccolo qui il nostro integratore 100% naturale specifico per la prostata! Con fitocomplessi di Pygeum, semi di zucca e Serenoa. Eh sì, perchè 3 è meglio di 1 per una migliore sinergia, ma ognuno con la titolazione adeguata per vantare i loro poteri. Ma vediamo di spiegare nel dettaglio e con le dovute basi scientifiche.

Pigeo africano per la prostata: proprietà e benefici

Il fitocomplesso contenuto dalla corteccia del Pigeo africano, ed in primis i suoi fitosteroli, ha numerose azioni molto interessanti (Capasso, 2005):

  • inibisce la proliferazione dei fibroblasti prostatici in risposta a fattori di crescita, favorendo la riduzione delle dimensioni della prostata
  • attività antinfiammatoria (inibizione dell’enzima 5-lipossigenasi)
  • protezione della vescica dagli effetti deleteri dei radicali liberi e di alcuni enzimi
  • inibisce la 5-alfa-riduttasi, enzima che inibisce la trasformazione di testosterone in diidrotestosterone, metabolita attivo responsabile dell’ingrossamento della prostata

L’effetto protettivo su uretra e vescica, l’effetto antinfiammatorio e l’azione di riduzione delle dimensioni della prostata sono tutti utili a concorrere alla riduzione dei sintomi della Ipertrofia prostatica benigna (stadio I e II). Gli estratti di Pygeum africanum sono usati anche nel trattamento della prostatite e del carcinoma prostatico. Ricordiamo che la prostatite è un’infezione della prostata. La prostatite può essere acuta o cronica.

Prostatite sintomi

Per la prostatite i sintomi più comuni sarebbero da elencare a seconda che sia prostatite acuta, prostatite cronica. In caso di prostatite acuta i sintomi più comuni sono: febbre talvolta molto elevata, preceduta da brividi e accompagnata da dolori articolari e muscolari e gravi disturbi della minzione, necessità di urinare con frequenza piccole quantità di urina  sia di giorno (pollachiuria) che di notte (nicturia), stimolo ad urinare improvviso e incoercibile (minzione imperiosa), bruciore o dolore durante la minzione. Le urine sono spesso torbide. In alcuni casi diventa impossibile urinare nonostante ripetuti tentativi. Può esserci dolore in sede perineale o lombare.

In caso di prostatite cronica i sintomi specifici sono: dolore perineale e dolenzia uretrale (spontanea o successiva al rapporto sessuale), disturbi della minzione, minzioni frequenti o notturne, modesti dolori durante la minzione.

Ipertrofia prostatica benigna, o IPB: di cosa si tratta

L’ipertrofia prostatica benigna è invece il tumore benigno più frequente nell’uomo e sembra essere causata da una disorganizzazione delle interazioni tra lo stroma (tessuto di supporto) e l’epitelio (tessuto ghiandolare) e le loro risposte ai fattori di crescita, agli androgeni e agli estrogeni e comporta un ingrossamento della ghiandola prostatica, che comporta difficoltà con la minzione. Per l’ipertrofia prostatica sintomi più comuni sono: lo sgocciolamento e la cattiva qualità del mitto, la pollachiuria, nicturia.


Pigeo per la prostata: alcune evidenze scientifiche

Arena D. et al. ne “il progresso medico”, 1987, a proposito dell’estratto lipo-sterolico del Pigeo, ha evidenziato negli studi: una riduzione statisticamente significativa della sintomatologia disurica, con netto miglioramento di pollachiuria e nicturia; una diminuzione della minzione imperiosa, delle infezioni delle vie urinarie e del ristagno vescicale dell’urina; una riduzione della tumefazione infiammatoria della prostata e delle vescicole seminali.

Una revisione sistematica del 2002 (Wilt e coll. Cochrane Database Syst Rev 1:CD001044), relativa all’efficacia clinica del Pigeo africano nel trattamento dell’iperplasia prostatica benigna, ha evidenziato l’esistenza di 18 studi clinici randomizzati e controllati, per un totale di 1562 pazienti, che assumevano Pigeo per un periodo compreso tra le 4 e le 48 settimane. La revisione ha evidenziato un modesto miglioramento dei sintomi urologici e del flusso urinario: la nicturia veniva ridotta del 19%, mentre il flusso urinario aumentava del 23%.

Altri studi degni di nota

In uno studio pubblicato su PubMed intitolato: “NBBS Isolated From Pygeum Africanum Bark Exhibits Androgen Antagonistic Activity, Inhibits AR Nuclear Translocation and Prostate Cancer Cell Growth“(Invest New Drugs, 2010) si è scoperto come alcuni principi attivi della corteccia di P. africanum, tra cui il composto NBBS (N-butilbenzene-sulfonammide), agisca come antagonista specifico del recettore degli androgeni umani.

In particolare si è potuto notare che mentre il recettore degli androgeni umani (AR) se attivato dal ligando è noto per controllare la crescita della ghiandola prostatica, l’attività antiormonale di NBBS inibisce la transattivazione mediata dai recettori AR e progesterone (PR), ma non il recettore glucocorticoide umano (GR) o i recettori degli estrogeni (ERα o ERβ) correlati. NBBS inibisce sia l’espressione endogena di PSA (antigene prostata specifico) sia la crescita delle cellule umane di PCa (cancro prostata). Meccanicamente, NBBS si lega all’AR e inibisce la sua traslocazione al nucleo cellulare. Ecco perchè col suo fitocomplesso, Pigeo può essere un vero e proprio rimedio naturale per il trattamento delle malattie della prostata.


Pigeo per ipertrofia prostatica e prostatite: cura naturale

L’integratore prostata di ErboristeriaComo in perle è a base di estratti secchi titolati di Serenoa, Pigeo e Zucca ed è senza glutine. Per prostatite cura naturale efficace, così come è rimedio naturale per l’ipertrofia prostatica benigna.  In Prostapygeum l’estratto secco di Pygeum africanum è titolato 15% in fitosteroli totali. Questo integratore prostata è efficace con almeno un mese di trattamento. Non ha effetti collaterali. E’ possibile prolungare il trattamento per sei mesi per poi sottoporsi agli esami routinari e controllarne i risultati. Pigeo sembrerebbe essere, assieme a Serenoa, un inibitore della 5-alfa riduttasi, così come ad esempio, per parlare di qualche farmaco noto appartenente a questa classe, Avodart, ma quest’ultimo ha ben noti effetti collaterali.

La formulazione

La formulazione di Prostapygeum (che trovi cliccando qui) non è casuale, e neppure le titolazioni degli ingredienti. Già in questo studio, anch’esso pubblicato su PubMed, si erano presi in considerazione gli estratti standardizzati di Pygeum africanum, Serenoa repens (o Saw palmetto) e semi di zucca (Cucurbita pepo): “Extracts From Pygeum Africanum and Other Ethnobotanical Species With Antiandrogenic Activity”(Planta Med2006 Jul). Secondo il 

In particolare, secondo il Capasso (in “Fitoterapia in uno sguardo” e in “Fitoterapia: Impiego razionale delle droghe vegetali), per quanto riguarda gli estratti titolati di curcurbita e serenoa sottolinea:

Fitocomplesso di semi di zucca (Cucurbita pepo)

esso è un antinfiammatorio; rilascia lo sfintere vescicale a livello del collo e nel contempo esercita un’azione tonica a livello della muscolatura della vescica; sembra anche favorire il disaccoppiamento DHT(diidrotestosterone)-recettore. Studi clinici (Friederich e coll. 2000) mostrano che gli estratti di zucca alleviano i sintomi conseguenti all’ingrossamento della prostata senza però modificarne le dimensioni.

Fitocomplesso di Serenoa Repens

Esso è segnalato per l’attività anti androgenica, grazie soprattutto ai suoi fitosteroli. Serenoa è in grado di inibire in vitro la proliferazione di linee cellulari prostatiche tumorali e di cellule prostatiche umane ottenute da campioni di prostata provenienti da pazienti affetti da Ipertrofia Prostatica Benigna; Serenoa è anche antinfiammatoria (inibisce gli enzimi ciclossigenasi, 5-lipossigenasi, citochine) e ha attività spasmolitica sui muscoli delle vie urinarie (uretra, prostata) che si esercita attraverso un blocco dei canali del calcio ed un’azione antagonistica sui recettori alfa1-adrenergici, favorendo così una riduzione della resistenza al flusso urinario. Qui la review di riferimento. La Commissione E tedesca riporta che la serenoa può risolvere i problemi urinari associati agli stadi I e II della IPB.

Accanto all’azione fitoterapica di Prostapygeum o di qualche terapia farmacologica si può associare anche il gemmoderivato di sequoia e il gemmoderivato di ribes nero: essi sono i due gemmoderivati d’elezione per la prostata infiammata.


Effetti collaterali e controindicazioni

Il Pigeo africano sembra essere privo di effetti collaterali seri. Non sono noti casi di interazioni farmacologiche.

Dott.ssa Laura Comollo


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