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La spagirica non è altro che un intreccio tra alchimia ed erboristeria. Un mondo forse poco conosciuto ma esistente e i rimedi spagirici ne sono una prova: scopriamo cosa sono, come si preparano e la tecnica di produzione della quintessenza.

     


Il termine “alchimia” deriverebbe dall’arabo al-kimiyya, il cui significato è “la chimica di Dio”, oppure da Al (che in arabo è l’articolo) e kemi (nome dell’antica terra d’Egitto). L’alchimista concepisce la mancanza di salute come uno squilibrio vibratorio tra le sinapsi del cervello e il corpo fisico.

Il termine “spagiria” sembrerebbe derivare dall’unione di due termini greci: σπαω-γειρο. Il termine “spao” significa “estrarre”, “cavare”, “tirar fuori”; il termine “geros”, che peraltro compone la parola geroglifico, la traduciamo “glifo divino”. Quindi la parola “spagyria” potrebbe così significare “estrarre ciò che vi è di divino”. La spagiria messa in pratica non costituisce che un’applicazione pura e semplice delle leggi alchemiche nel dominio iatrochimico o medicale.

Rimedi spagirici: la filosofia

Nelle preparazioni spagiriche si attinge al sapere largamente diffuso e antico dell’astrologia, quindi si mescolano le conoscenze relative ai simboli zodiacali e planetari, concentrando in terra le forze del cielo cosmico. Le ventiquattro ore del giorno, divise in due gruppi di dodici tra diurne e notturne, rispecchiano il ciclo zodiacale con le sue dodici costellazioni. A ogni ora corrisponde una costellazione, e di conseguenza un pianeta dominante. Raccogliere o lavorare una certa pianta ad una data ora anziché un’altra implica esaltare o meno determinate caratteristiche che, in spagyria vengono definiti appunto archetipi.

Raccogliere ad esempio il rosmarino in un’ora governata dal pianeta Saturno ne esalterà le proprietà relative all’effetto sulla concentrazione e gli effetti benefici a carico della struttura ossea; raccogliere il rosmarino in un’ora governata da Giove verranno esaltate le sue proprietà a carico di fegato e bile. Anche la scienza moderna comunque riconosce quanto le piante varino i loro metaboliti durante il trascorrere delle ore oltreché dei giorni, delle stagioni, e che altri fattori come il luogo, l’esposizione solare, la vicinanza di altre specie o rocce e altro ancora possono fortemente influenzare i metaboliti della pianta.


Rimedi spagirici come si preparano

Per la loro preparazione, i rimedi spagirici richiedono numerosi passaggi e attenzioni che li rendono unici e irripetibili:

  • dalla raccolta della specie botanica fino al prodotto finito, la condizione psicofisica dell’operatore assieme alla posizione degli astri e dei segni zodiacali rispetto alle ore, ai giorni della settimana e alle stagioni è parte integrante della ricetta spagyrica. Essendo il cielo astrologico mai uguale a se stesso, così sarà in terra il rimedio spagyrico. La standardizzazione dei prodotti in commercio è frutto delle esigenze del mercato moderno, che potrebbe così appiattirne la qualità piuttosto che valorizzarla;
  • per gli estratti spagirici vengono selezionate solo erbe spontanee, riconosciute potenti perché cresciute nel luogo più adatto a loro, senza costrizione alcuna, lì dove la natura ha deciso essere il loro posto, quello più favorevole dal punto di vista geografico, energetico e di equilibrio con le altre piante circostanti. Queste piante devono provenire da zone incontaminate ed essere utilizzate nel momento in cui esprimono a pieno il loro potere rispettando la correlazione che ogni pianta ha con il cosmo. In questo modo vengono esaltate le caratteristiche e le qualità energetiche rendendo i prodotti ricchi delle loro virtù;
  • nella preparazione dei rimedi spagirici si cerca di estrarre dalla pianta non solo i suoi costituenti chimici, ma anche le forze vitali che hanno generato la pianta stessa, i cosiddetti “Archetipi”. Dopo l’estrazione le varie parti vengono purificate e riunite in un prodotto armonico che conserva ed esalta le forze materiali ed energetiche presenti nella pianta originale. Sul mercato si trovano vari prodotti preparati seguendo i metodi e i principi della spagyria. Esiste una realtà anche nella nostra provincia di Como, nell’affascinante Triangolo lariano, puoi trovare qualche loro rimedio spagyrico.

Rimedi spagirici: Quintessenza cosa è e come si produce

La Quintessenza rappresenta forse il più tipico risultato di quest’arte farmaceutica, dove in una soluzione idroalcolica troviamo gli elementi minerali e i metaboliti organici pesanti e volatili della pianta originale. La Quintessenza spagirica racchiude in sè i tre principi filosofici alchemici, ossia il Mercurio (principio fluido e volatile; lo spirito), lo Zolfo (principio denso e odoroso; anima) ed il Sale (principio consistente e terreno; materia), principi filosofici e reali del regno vegetale. Da questo si può dedurre che la Quintessenza avrà un’azione triplice nell’organismo, in quanto avremo i tre principi che agiranno su livelli differenti. I tre principi rappresentano in alchimia, le basi dell’esistenza umana utili a ripristinare lo stato di benessere nell’individuo. In questo post cercheremo di spiegare la tecnica di preparazione della quintessenza spagirica, ad esempio per quanto riguarda le piante essenzifere.  Nella norma si prevedono quattro operazioni:

  1. estrazione dell’olio essenziale e sua purificazione. L’estrazione degli oli essenziali può avvenire in corrente vapore o per spremitura a freddo. Il metodo per spremitura è molto semplice da capire; basta strizzare la buccia di un agrume per vedere uscire l’olio suddetto. Per quanto riguarda il metodo in corrente vapore: bisogna prendere un contenitore grande in cui mettere dell’acqua fresca di fonte fino a circa un terzo e con una rete di acciaio inossidabile si distanzia la pianta prescelta dall’acqua e dal fondo del contenitore. Si procede chiudendo in alto con un collo che possa collegarsi a un separatore. Sopra al separatore vanno messi i refrigeranti per la ricaduta dell’acqua e soprattutto degli oli essenziali che si accumuleranno nel separatore. Gli oli essenziali rappresentano la parte “Zolfo” della pianta. E’ la parte aromatica della pianta, contiene il profumo e il colore come qualità individuali. Questi oli essenziali però non sono “puri” perché l’anima è governata dallo spirito ma attratta dal corpo, di cui ha ancora memoria. Così l’olio essenziale ottenuto deve essere più volte ridistillato con acqua di fonte al fine di lasciare lentamente nelle varie operazioni le parti più terrestri nell’acqua suddetta.
  2. preparazione dello spirito e sua rettifica: il residuo della pianta, rimasto nel contenitore, viene messo in fermentazione anaerobica per ottenere lo spirito che può produrre. Gli amidi si trasformano gradualmente in zuccheri di vario tipo e poi in alcol. Si ottiene così un fermentato come lo sono il vino, la birra, ecc. Da tutto ciò si può ottenere lo spirito per distillazione a temperatura controllata. La chimica moderna ci dice che l’alcol, qualunque provenienza abbia è sempre uguale ma, nonostante la struttura chimica confermi questa ipotesi, per lo spagirista attento ogni anima necessita il suo spirito. L’alcol presente nella quintessenza non è né veicolo né mera diluizione dell’olio essenziale ma piuttosto ha un suo portato individuale mediato dalla purezza del suo stato.
  3. estrazione dei sali: questo passaggio prevede il recupero dei residui della pianta dopo la fermentazione per porli in coppella e procedere alla calcinazione. Si riduce così la pianta in cenere che, procedendo con il calore, produce un sale solubile e un residuo insolubile. Dopo aver mescolato la cenere ottenuta in molta acqua distillata (acqua di pioggia) si procede alla filtrazione e all’evaporazione fino alla coagulazione dei sali. Anche questa operazione (calcinazione e liscivia) và ripetuta più volte fino ad ottenere un sale bianchissimo.
  4. circolazione: quest’ultimo passaggio consiste nella ricongiunzione e dinamizzazione spagyrica. In generale si usa un “circolatore”: si pone nella caldaia dell’alambicco l’olio essenziale (Zolfo), l’alcol (Mercurio) e il Sale e, dopo aver posto il capitello chiuso ermeticamente, si riscalda leggermente; i vapori si levano lentamente dalla caldaia, si espandono nel capitello per condensare quando incontrano le pareti del capitello. Il vapore ridiviene liquido e ridiscende lungo le pareti o da un gocciolatore raccolto da una gronda. Questa circolazione, come anche altre, partecipa fortemente nell’esaltazione delle proprietà biochimiche del rimedio.

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Rimedi spagirici: qualche analisi scientifica

Gli alti dosaggi presenti in principio attivo (verificati ad esempio tra un olio essenziale di timo standard e la quintessenza spagyrica di timo, con tecnica NMR da parte di un laboratorio di Lugano, in Svizzera) potrebbero essere il risultato di una esaltazione proveniente dalla tipologia di trattamento tipico della spagiria, che permette l’ottimizzazione delle molecole per incremento del fattore “vibrazionale” che le caratterizza, con il risultato di una buona farmacodinamica.

Dott.ssa Laura Comollo


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Fonti:

  • Manuale di medicina spagyrica, Di Stefano Stefani, Carlo Conti, Marco Vittori
  • Alchimia & Spagiria: La completezza dell’Essere,  Di Cannillo Joseph
  • La giornata naturopatica: Vivere in armonia la quotidianità, Di Matteo Politi

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