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In questo post scopriremo il ruolo del drenaggio in gemmoterapia e le varie tecniche per realizzarlo, al fine di disintossicare il nostro corpo e mantenere uno stato di equilibrio.

     


In gemmoterapia si parla molto di drenaggio. Drenare vuol dire aumentare in modo equilibrato le funzioni fisiologiche globali di depurazione dell’organismo e determinare un’azione disintossicante profonda a livello del terreno.

Per “terreno” si intende “l’insieme dei fattori che preesistono alla comparsa della malattia e che possono favorirne l’insorgenza e la prognosi”. Il motivo per cui è opportuno lavorare sul “terreno” ce lo spiega il Dott. Valnet (1976): “le grandi leggi fisiologiche influiscono su tutti, ma le loro manifestazioni rivestono in ogni individualità un carattere che le è personale. È chiaro che il terreno, essendo il centro fisiologico proprio a ciascuno, deve essere la maggiore preoccupazione di ogni vera terapia”.

Lo stato di salute dipende dall’equilibrio tra terreno individuale e sollecitazioni ambientali, le quali, se troppo forti o persistenti, possono essere in grado di alterare l’omeostasi interna e condurre, quindi, a uno stato di malattia.

Cos’è il drenaggio e a cosa serve

Il “drenaggio” è una particolare tecnica che consiste nella blanda stimolazione, tramite un’adeguata posologia, di uno o più organi con funzioni di eliminazione (vale a dire aumentare blandamente la diuresi, la coleresi, il transito intestinale, la secrezione delle ghiandole sudoripare ecc.) al fine di  liberare l’organismo dalle scorie metaboliche (impropriamente chiamate tossine) che si sono accumulate sovraccaricando l’organismo.

Un buon drenaggio permette l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo attraverso quelli che sono considerati gli emuntori naturali: fegato, reni, intestino e pelle, ponendo l’organismo nelle condizioni di recuperare un equilibrio alterato e di rispondere meglio ad una terapia.


Drenare con i gemmoderivati

I gemmoderivati possono svolgere, grazie alla presenza delle biostimoline tissutali (auxine e gibberelline) e alla bassa diluizione con le quali sono impiegati, un’azione drenante a livello degli organi emuntori e un’azione di stimolo a livello del sistema reticolo-endoteliale in quanto sono in grado di potenziarne sia l’azione antinfiammatoria sia quella disintossicante (azione evidenziata dal test di Halpern).

Il sistema reticolo endoteliale, i cui elementi sono presenti nei noduli linfatici, nella milza, nel fegato, nel midollo osseo e nei polmoni, riveste, insieme ai globuli bianchi, un ruolo importante nella difesa contro gli agenti patogeni: questa funzione viene espletata grazie all’attività fagocitaria e a un’attiva riproduzione in grado di sbarrare le vie di diffusione dei medesimi.


Come assumere i gemmoderivati per il drenaggio

La posologia consigliata per una blanda stimolazione degli organi emuntori è di 20-30 gocce di gemmoderivato (M.G. 1DH) in un bicchiere d’acqua la mattina a digiuno e la sera prima di coricarsi.

Se il drenaggio viene effettuato prima di un ciclo terapeutico, di qualunque natura esso sia, verrà prescritto per 20 giorni in modo da preparare l’organismo alla successiva terapia. Se invece viene effettuato, per necessità, contemporaneamente al trattamento di base, potrà servire non solo a limitare i possibili effetti collaterali, ma eventualmente a potenziare la risposta dell’organismo alla terapia.


Diversi tipi di drenaggio

Il drenaggio può essere indifferenziato o “di terreno” oppure specifico d’organo. Il drenaggio specifico inoltre, come appena accennato, può precedere o essere concomitante o seguire la terapia di base.

Drenaggio indifferenziato o “di terreno”: questo tipo di drenaggio solitamente viene attuato con gemmoderivati che agiscono principalmente sull’apparato epato-renale e sul Sistema Reticolo Endoteliale e garantisce un riequilibrio ottimale dell’organismo in toto; può essere attuato in qualsiasi momento, anche come atto di prevenzione per mantenere lo stato di buona salute. Tale drenaggio andrà effettuato almeno 2-3 volte l’anno, per cicli di 20 giorni. Ecco i gemmoderivati elettivi per questo tipo di drenaggio:

  • gemmoderivato di Betula pubescens (gemme):

    questo è il gemmoderivato d’eccellenza per il drenaggio generale; “esercita un’azione tonico-stimolante di drenaggio che prepara l’organismo all’azione degli altri gemmoderivati” Pol Henry (1959);

  • ginepro gemmoderivato (giovani getti):

    ottimo drenante epato-renale. Ginepro agisce a livello del fegato e in particolare a livello della cellula epatica, ove esercita un’attività stimolante e rigeneratrice e sul rene del quale sollecita la funzione. Utile in fase di prevenzione per ripristinare l’equilibrio interno (omeostasi) in soggetti affetti da allergia di varia natura e in corso di terapia farmacologica in quanto sarebbe in grado di contrastare gli effetti collaterali dei farmaci eventualmente impiegati;

  • linfa di betulla:

      drenante generale per l’organismo, ricca di oligoelementi (tra cui il potassio), è il trattamento ideale depurativo, diuretico, anticellulitico che può anche sostituire, all’inizio dei trattamenti per la riduzione del peso invernale, ogni altro rimedio. Stimola la diuresi e l’eliminazione delle scorie metaboliche, del colesterolo e di acido urico in particolare; ha inoltre attività analgesica e antinfiammatoria. Può essere associata ad altri gemmoderivati specifici quali ad esempio Betula pubescens, Juniperus communis (ginepro), Rosmarinus officinalis (rosmarino). E’ utilizzata nel trattamento della cellulite, ove riduce nettamente l’impastamento e la componente algica oltre a contrastare, grazie all’aumento della diuresi, la ritenzione idrica quasi sempre presente. Per queste sue peculiarità e per l’attività ipocolesterolemizzante che la caratterizza, rientra negli schemi terapeutici del trattamento del sovrappeso.

  • gemmoderivato di ribes nero (gemme):

    ribes nero stimola l’attivazione del Sistema Reticolo Endoteliale e aumenta le potenzialità di risposta immunitaria dell’organismo. Secondo Piterà Ribes nigrum può essere prescritto ogni volta che nella sindrome da trattare sia presente il suffisso “ite”, ovvero quando è presente la flogosi”.


Drenaggio specifico degli organi emuntori

Il drenaggio specifico “svolge un ruolo complementare nei confronti di altre terapie nel trattamento delle varie affezioni” (Brigo, op. cit., 1997): Grazie a un adeguato drenaggio d’organo sarebbe possibile, infatti, ottimizzare l’intervento terapeutico in quanto l’organo drenato viene messo nelle migliori condizioni per poter ricevere il trattamento terapeutico vero e proprio.

  • Drenaggio epato-renale: con i gemmoderivati di rosmarino e ginepro. Utile ad esempio nei soggetti che in seguito a intemperanze alimentari presentano, oltre a segni di “piccola insufficienza epatica”, un assetto lipidico alterato;
  • Drenaggio renale: linfa di betulla, gemmoderivato di ginepro, di betula pubescens scorza interna di radice, di mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea);
  • Drenaggio intestinale: gemmoderivato di mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea), che oltre a rappresentare un rimedio specifico nel trattamento delle cistiti recidivanti, lo è anche di tutti i disturbi che interessano il colon, come colon irritabile, colite spastica, meteorismo;
  • Drenaggio cutaneo: gemmoderivato di ginepro, olmo, cedro. Un piccolo appunto: nel trattamento per via interna delle dermatiti ad esempio il primo posto è dovuto al gemmoderivato di ribes nero (ribes nigrum) gemme;
  • Drenaggio linfatico: Le gemme di Castagno (Castanea vesca) manifestano un organotropismo elettivo nei confronti dei vasi linfatici a livello dei quali esplicano azione di drenaggio, in particolare a carico degli arti inferiori, ove contribuisce a eliminare la stasi linfatica responsabile dell’edema e del conseguente senso di pesantezza. Nel trattamento dell’insufficienza veno-linfatica degli arti inferiori e nel trattamento della cellulite viene generalmente associato al gemmoderivato di Sorbo (Sorbus domestica).

Drenaggio specifico degli emuntori: quando e come farlo

Il drenaggio specifico può precedere, essere concomitante o seguire la terapia di base:

  • Drenaggio pre-terapeutico:

    viene attuato non più di due settimane prima di iniziare il trattamento terapeutico vero e proprio (farmacologico o attuato con altri presidi) e serve a preparare il soggetto alla terapia principale. La scelta del gemmoderivato può essere mirata alla patologia da trattare (per stimolare blandamente l’organo o apparato d a curare) oppure può essere indirizzata a stimolare genericamente il filtro epato-renale.

  • Drenaggio intra-terapeutico:

    viene attuato durante un ciclo terapeutico: potrà servire non solo a limitare i possibili effetti collaterali del trattamento farmacologico in corso, ma eventualmente a potenziare la risposta dell’organismo alla terapia.

  • Drenaggio post-terapeutico:

    viene effettuato per 2-3 settimane al massimo, al termine di un trattamento terapeutico di qualunque tipo essa sia. Verranno scelti i gemmoderivati che presentano proprietà analoghe ai rimedi utilizzati durante il ciclo terapeutico vero e proprio e varierà ovviamente la posologia che sarà quella peculiare del drenaggio: viene ricercata, quindi, un’attività depurativa ma anche di mantenimento rispetto al ciclo terapeutico appena concluso.

Dott.ssa Laura Comollo


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