Depurare fegato. L’era moderna ci porta spesso a vivere in modo innaturale portandoci inevitabilmente all’accumulo di tossine, con conseguente disagio a livello epatico: scopri qui come depurare il fegato naturalmente.
L’era moderna ci porta spesso a vivere in modo innaturale. Mangiamo di corsa e di sovente cibi poco sani, respiriamo aria inquinata, ricca di metalli pesanti, siamo spesso stressati a causa dei ritmi frenetici. Tutto questo può portare inevitabilmente all’accumulo di tossine, con conseguente disagio a livello epatico, causando quasi sempre squilibri metabolici.
I primi indizi di una condizione di disagio a livello epatico possono essere: alito cattivo al mattino, stanchezza, lenta digestione, cattiva concentrazione, disbiosi intestinale, abbassamenti delle difese immunitarie e molti altri problemi funzionali. Anche l’aspetto fisico può essere coinvolto da questi fattori. La bellezza della pelle, la luminosità del viso, l’espressività spesso dipendono dalla capacità degli organi emuntori di eliminare correttamente le sostanze di scarto dell’organismo.
Fegato e reni sono gli apparati più importanti a cui è relegato il compito di eliminare le scorie accumulate. La congestione di questi organi provoca le manifestazioni negative di cui abbiamo accennato.
Perché depurare il fegato?
Il fegato è il più grosso organo del corpo umano. Occupa il quadrante superiore ds della cavità addominale. Perchè il fegato è così importante?
- secerne la bile (500-600 ml die), un liquido giallo-verdastro composto prevalentemente da acidi e pigmenti biliari, nonché da colesterolo, lecitina e Sali inorganici. La bile, attraverso le vie biliari (dotto epatico, dotto cistico, colecisti e coledoco) raggiunge l’intestino (duodeno) e svolge importanti funzioni, quali quella di emulsionare i grassi rendendo questi più sensibili all’azione della lipasi pancreatica (e quindi di facilitarne la digestione) e di stimolare i movimenti peristaltici intestinali. Quando la bile scarseggia nel lume intestinale (a causa di malattie epatiche o di ostruzione delle vie biliari o di aumento della densità della bile, ad esempio) si possono avere delle gravi alterazioni della digestione.
- interviene: nel metabolismo glucidico polimerizzando il glucosio in glicogeno ed accumulando questo polimero negli epatociti per liberarlo come glucosio all’occorrenza (funz glicogenetica e glicogenolitica); nel metabolismo proteico, scindendo gli aa fino alla formazione di urea e risintetizzando nuove proteine; nel metabolismo del colesterolo e nell’attivazione della vitamina D; nella sintesi dell’angiotensinogeno (precursore dell’angiotensina I, un peptide coinvolto nella regolazione della P arteriosa); produce inoltre sostanze stimolanti l’eritropoiesi.
- svolge un’azione detossificante (scindendo o neutralizzando sostanze tossiche, come l’alcol, o immagazzinando sostanze che non possono essere catabolizzate ed escrete come il DDT),
- svolge un ruolo importante nella produzione di anticorpi ed immagazzina vitamine liposolubili (A,D,E,K) ed idrosolubili (vit C, complesso B), nonché minerali quali ferro e rame, quando questi risultano in eccesso nel sangue.
Quali piante sono utili in erboristeria per fegato e vie biliari?
Nei casi di malattie epatiche, quali epatiti e cirrosi, vengono tradizionalmente adoperati degli epatoprotettori. Per quanto riguarda bile e vie biliari, viene tradizionalmente fatto ricorso a colagoghi (i fitoterapici che stimolano il flusso biliare nell’intestino) o a coleretici (quelli che stimolano la secrezione della bile); tuttavia molti coleretici possiedono anche attività colagoga. Le principali applicazioni terapeutiche dei coleretici/colagoghi sono la dispepsia, la colelitiasi e la discinesia biliare.
Ecco secondo l’ESCOP, le tradizionali piante indicate per:
- l’azione epatotropa: gli studi maggiori sono quelli su cardo mariano;
- le disfunzioni epatiche: celidonia, curcuma rizoma, boldo foglie, carciofo foglie, rosmarino foglie, tarassaco radice;
- i disturbi dispeptici: anice verde, boldo foglie, carvi frutti, centaurea, celidonia, cannella, curcuma, carciofo foglie, finocchio, genziana radice, artiglio del diavolo radice, ginepro, menta piperita foglie, rosmarino foglie, tarassaco radice;
Come viene correttamente osservato da Firenzuoli, occorre modulare gli interventi con molta attenzione perché, talvolta, il fegato ha necessità solamente di riposare piuttosto che di venire stimolato da droghe a eccessiva o troppo specifica attività coleretica e/o colagoga.
Depurare fegato a livello fitoterapico quale trattamento consigliare?
Tra i nostri prodotti da consigliarvi ci sono:
- la nostra tisana (Primum dep per depurare fegato );
- la nostra tintura madre di tarassaco o di carciofo: da sole o in associazione tra loro;
- il gemmoderivato di ginepro, ottimo drenante epato-renale, in virtù della sua attività antiepatotossica e stimolante la funzionalità renale (30 gocce, diluite in acqua, 2 volte al dì, per 20 giorni) e può essere associato al gemmoderivato di rosmarino.
Il nostro integratore più utile ed efficace per depurare il fegato, invece, è Depurativo Italico.
Depurativo Italico nasce da un’antica ricetta ritrovata negli annali della tradizione fitoterapica ed è realizzato tra le colline del Chianti Fiorentino con la garanzia del controllo della filiera produttiva.
Depurativo italico è tra l’altro senza glutine e naturalmente privo di lattosio e, a differenza di molte altre formulazioni, ha un gradevole sapore di mela verde che ne rende l’assunzione piacevole, nonostante non vengano impiegati zuccheri o edulcoranti di sintesi (come acesulfame, aspartame, sucralosio).
Depurativo Italico, con l’azione sinergica di tre importanti specie vegetali, cardo mariano, tarassaco, tamarindo, riesce a riequilibrare l’attività metabolica e ad armonizzare gli scambi fisiologici; perchè questa formulazione?
Cardo mariano frutti maturi: studi sperimentali hanno evidenziato diverse proprietà farmacologiche: antiossidanti, epatoprotettive, nefroprotettive, antitumorali, antinfiammatorie e antiulcera. E’ epatoprotettivo perchè:
- aumenta la sintesi proteica negli epatociti, stimolando la rigenerazione epatica (la silimarina stimola l’attività della RNA polimerasi1; la polimerasi sintetizza RNA ribosomiale: un aumento di RNA ribosomiale coincide con la rigenerazione epatica).
- la silimarina e la silibina, principi attivi, sono dei potenti antiossidanti in grado di reagire con i radicali liberi (coinvolti in diverse condizioni patologiche, incluse l’infiammazione, la fibrosi, la necrosi epatica) e trasformarli in composti più stabili e meno reattivi e quindi incapaci di provocare danno tissutale. La silimarina e la silibina inibiscono la per ossidazione lipidica e aumentano la produzione di glutatione, un composto coinvolto nella disintossicazione da sostanze nocive nel fegato, nello stomaco, nell’intestino, nonché dell’enzima superossido dismutasi.
- la silimarina possiede effetti antinfiammatori documentati in diversi modelli sperimentali di infiammazione, come l’edema da carragenina e l’infiammazione cutanea indotta da xilene. E’opportuno inoltre ricordare che l’infiammazione epatica, dovuta ad occlusione delle vie biliari provoca un’espansione fibrotica progressiva dei vasi portali che culmina in una cirrosi biliare secondaria. Sono state evidenziate in laboratorio le proprietà antifibrotiche della silimarina
La Commissione E tedesca raccomanda la droga per il trattamento dei disturbi digestivi e un estratto (standardizzato al 70% in silimarina) per le alterazioni epatiche e per il trattamento adiuvante delle epatiti e delle cirrosi croniche. Depurativo italico contiene un altissimo dosaggio di estratto di cardo mariano con la garanzia di una standardizzazione in silimarina: ben 700 mg per dose giornaliera.
- il tarassaco: Grazie alla presenza di taraxacina, il tarassaco facilita e migliora la digestione aumentando la secrezione delle ghiandole dell’apparato digerente e stimolando la produzione di saliva, succhi gastrici e pancreatici. Esercita un effetto protettivo sul fegato, stimola la produzione della bile e facilita lo svuotamento della cistifellea. L’aumento della produzione di bile favorisce, a sua volta, i movimenti intestinali. L’inulina contenuta negli estratti da radice agisce come prebiotico, cioè contribuisce al benessere della flora batterica benefica (Bifidobatteri). I suoi flavonoidi agiscono a livello dei reni, aumentando la produzione di urine e facilitando l’eliminazione di liquidi in eccesso, tossine e sostanze di rifiuto. Inoltre la stimolazione della secrezione biliare conferisce al tarassaco un’ottima azione depurativa, anche in diete ricche di grassi. Gli estratti da radice possono essere utili contro la stitichezza cronica.
- Il tamarindo: il tamarindo è una pianta ricchissima in principi attivi; i minerali e le vitamine presenti nel tamarindo sono il potassio (presente in grande quantità), fosforo, magnesio, sodio, calcio, selenio, vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C. Tra gli amminoacidi, quelli presenti sono la lisina, il triptofano e la metionina. Il gusto acido del tamarindo è dovuto all’acido tartarico, responsabile della regolarità del transito intestinale. Ha proprietà protettive e decongestionanti nei confronti del fegato, facilita lo svuotamento della cistifellea e previene i disturbi biliari. Recenti studi hanno dimostrato che gli estratti di tamarindo hanno un’azione remineralizzante e rinfrescante. Da recenti studi si è inoltre scoperto che il tamarindo contiene nella sua polpa alcune sostanze antiossidanti come l’acido caffeico e l’acido ellagico. Riduce inoltre l’assorbimento dei carboidrati.
A chi consigliare Depurativo italico?
A tutti coloro che desiderano:
- migliorare il proprio stato di salute generale;
- recuperare le energie e sentirsi puliti dentro;
- occuparsi anche del loro aspetto esteriore (la bellezza è frutto di un’armonia tra salute e benessere psicologico.
Quando assumerlo per depurare il fegato? Per quanto?
E’ bene assumere 25 ml al giorno di Depurativo Italico da diluire in un bicchiere di acqua, preferibilmente a metà mattina lontano dai pasti, per almeno 20 giorni, tre volte l’anno (ad esempio nei cambi di stagione).
Quale alimentazione seguire durante il trattamento depurativo?
- prediligi l’uso di spezie e aromi a quello del sale;
- varia il più possibile tutti gli alimenti;
- opta per cotture al cartoccio, vapore, ecc;
- riduci il consumo di alimenti preparati con soffritti o fritture;
- riduci al minimo il consumo di bibite gassate e di succhi di frutta confezionati;
- limita alcolici e vino rosso, al massimo un bicchiere di vino rosso a pasto;
- limita i formaggi stagionati e molto grassi;
- limita ad uso occasionale le frattaglie e gli insaccati.
E per chi volesse anche migliorare la pelle?
- Può utilizzare in associazione queste Tinture Madri dermopurificanti: tintura madre di bardana, tintura madre di fumaria, tintura madre di viola tricolor, in ugual quantità fino a raggiungere 125 ml totali; secondo Bergeret e Tétau (La Nuova Fitoterapia, 1983): bardana è il tipico rimedio delle disfunzioni anche infiammate della pelle, viola tricolore è antichissimo rimedio delle dermatosi e fumaria agisce come drenante dermico. Dosi: 50-70 gtt mattina, mezzogiorno e sera a digiuno. Diluire il prodotto in poca acqua e bere a piccoli sorsi trattenuti ogni volta per circa 1 min sotto la lingua per privilegiare un primo assorbimento da parte della mucosa orale.
- Può utilizzare: l’integratore Aknil dermo (capsule a base di Bardana, Ribes nero, pompelmo, viola tricolor) oppure le perle di omega 3.
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