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Una preparazione utile ma non abbastanza conosciuta. Ecco cosa c’è da sapere innanzitutto sulla tintura madre: cos’ è, come si prepara e come si usa e quali sono le tinture più usate.

     


Le tinture madri sono preparazioni a base di droghe vegetali che vengono ottenute generalmente da piante fresche cresciute nel loro habitat naturale e raccolte nel loro tempo balsamico, rigorosamente definiti dalla Farmacopea Francese VII ed, dalla Farmacopea omeopatica tedesca 2000-2008 e in parte anche dalla Farmacopea Europea 7a ed.

Cosa sono le tinture madri

Si definiscono tinture le tinture idroalcoliche, o “alcooliti”, cioè soluzioni idroalcoliche di piante medicinali secche, semplici o composte, a seconda che contengano una o più droghe, ottenute per macerazione semplice o percolazione. Dato l’alto contenuto di alcol (il rapporto droga/solvente è di 1:5, con l’eccezione delle droghe molto attive, dette “eroiche” nelle quali il rapporto diminuisce fino a 1:10), le tinture si conservano a lungo, anche se, in seguito all’azione della luce, dell’aria o alle temperature diverse, possono modificare il colore, formarsi precipitati o intorbidarsi. Pertanto è preferibile conservare le tinture in contenitori di vetro scuro, ben chiusi, in ambienti freschi.

Si definiscono tinture Madri le soluzioni di fitocomplessi di piante medicinali fresche, in alcool etilico a differente gradazione (da 60° a 80°), riportate nella Farmacopea Francese. Si ottengono per macerazione o per percolazione e di solito il rapporto droga/solvente è di 1:10, salvo qualche eccezione, come nel caso della tintura madre di Calendula, che viene preparata con un rapporto di 1:20, a causa della sua elevata attività. Il termine “madre” viene utilizzato perchè spesso questi prodotti costituiscono la base di partenza dei preparati omeopatici, ottenuti in seguito a diluizioni successive (diluizioni hahnemanniane).

Poichè la denominazione riportata nelle farmacopee attualmente in vigore si riferisce specificamente alle “tintura madre per preparazioni omeopatiche”, tali prodotti sono classificati fra i medicinali e possono essere preparati soltanto dalla farmacia o dai laboratori autorizzati alla produzione di medicinali. Nel settore alimentare/cosmetico si sono di conseguenza diffuse analoghe preparazioni idroalcoliche ottenute da vegetali freschi, prodotte e commercializzate con la denominazione di “soluzioni idroalcoliche da pianta fresca“.

Il termine alcolaturo si riferisce invece a tutte le tinture ottenute da pianta fresca senza necessariamente seguire determinati rapporti ponderali e tempi di estrazione. Per esempio l’alcolaturo di cipolla si ottiene facendo macerare per 10 giorni della polpa di cipolla fresca in ugual peso di alcol al 90% e viene impiegato come diuretico e ipoglicemizzante.


Tintura madre, come si prepara

I due metodi principali di preparazione sono i seguenti:

  • per estrazione: la miscela in parti uguali di succo di pianta e alcol al 90% V/V (86% m/m) viene posta in un contenitore chiuso per almeno 5 giorni a temperatura non superiore a 20°C, quindi si filtra. Il prodotto ottenuto è chiamato specificamente “per estrazione“e questo procedimento è riportato nella H.A.B. 2000-2001.
  • per macerazione: metodo adatto per le piante poco succulente. Innanzi tutto viene prelevato un campione del materiale da estrarre che viene essiccato in stufa a 100-105°C fino a peso costante per determinare il peso della pianta disidratata; a questo punto tutta la pianta fresca viene tritata e messa a macerare in adatta miscela idroalcolica in modo da avere un rapporto tra pianta (riportata allo stato disidratato) e prodotto finito tintura madre di 1:10. Ad esempio, da 1 kg di vegetale fresco contenente 70% di acqua si otterranno 10*3/10=3 kg di tintura madre a determinata gradazione. Dopo macerazione per 21 giorni in recipienti neutri agitando frequentemente, si lascia decantare e si esegue una prima filtrazione, si spreme il vegetale e si aggiunge il liquido ottenuto al primo filtrato e si aggiusta eventualmente il titolo alcolico, dopo riposo di 48 ore in luogo fresco oppure in frigo si filtra nuovamente per evitare successivi depositi. Questo è il metodo generale riportato dalla Ph. Fr. X. Per calcolare la quantità di acqua e di alcol da aggiungere alla pianta fresca per ottenere quel determinato peso di tintura madre occorre tenere presente il contenuto in acqua della pianta stessa e la quantità di liquido che questa tratterrà anche dopo la spremitura.

Quando preferire la forma di Tintura Madre?

Nella scelta della forma estrattiva di una qualunque pianta officinale, occorre avere ben presenti quali sono i principi attivi di questa e le loro caratteristiche chimiche. Se ho una pianta a sali minerali, a mucillagini, a zuccheri, sarà inutile usare una tintura madre che, avendo un grado alcolico tra 45° e 65°, porterà in soluzione ben poco di queste sostanze. Se la pianta è composta prevalentemente da sostanze amare, acidi organici o alcoli, ben venga, invece, questa forma.

La loro preparazione prevede un grado alcolico diverso da pianta a pianta, secondo tabelle di riferimento: questo sembra privilegiare l’estrazione dei principi attivi qualificanti l’attività della droga (fitocomplesso) e lascia inalterate anche le caratteristiche tipiche di ogni pianta, per quanto riguarda colore e profumo e gusto che davvero rimandano alla pianta fresca rispetto ad esempio agli estratti fluidi, preparazioni a basso grado alcolico.


Come si usa la tintura madre: posologia

Si consiglia l’assunzione di 30-50 gocce di tintura madre in mezzo bicchiere di acqua 2-3 volte al giorno. Non superare la dose giornaliera consigliata.


Qual’è più usata e a cosa serve

Ecco la vasta gamma di Soluzioni Idroalcoliche da Pianta fresca che potete trovare nella nostra erboristeria:

  • Echinacea tintura madre (Echinacea angustifolia D.C., pianta intera fiorita fresca, 55% V/V): tintura madre echinacea è utile per le naturali difese dell’organismo;
  • Tarassaco tintura madre (Taraxacum officinalis, pianta intera fiorita fresca, 45 % V/V): tarassaco tintura madre favorisce la funzionalità digestiva ed epatica;
  • Viola del pensiero tintura madre (Viola tricolor, parti aeree fiorite fresche, 45 %V/V)): la la tintura madre viola del pensiero è tradizionalmente conosciuta per la sua azione depurativa;
  • Fumaria tintura madre (Fumaria officinalis, parti aeree fiorite fresche, 45% V/V): fumaria tintura madre è una pianta erbacea apprezzata per le sue proprietà depurative;
  • Salvia tintura madre (Salvia officinalis, parti aeree fiorite fresche, 55%V/V): può risultare utile per contrastare i disturbi della menopausa;
  • Tintura madre di carciofo (Cynara Scolimus, foglie fresche, 55% V/V): è utile per la funzionalità digestiva ed epatica;
  • Eleuterococco tintura madre (Eleuteococcus Senticosus, radice, 55% V/V): eleuterococco tintura madre è utile per la sua funzione tonico-adattogena;
  • Escolzia tintura madre (Eschscholtzia californica, pianta intera fiorita fresca, 45% V/V): escolzia tintura madre favorisce il rilassamento in caso di stress;
  • Valeriana tintura madre (Valeriana officinalis (rizoma, da piante di almeno 3 anni in primavera o autunno, 55% V/V): valeriana tintura madre favorisce il rilassamento in caso di stress;
  • Bardana tintura madre (Arctium Iappa, radice fresca, grado alcolico 55% V/V): la tintura madre di bardana è utile per le funzionalità depurative dell’organismo e per il benessere della pelle;
  • Tintura madre di Betulla (Betula Pendula Roth, foglie, grado alcolico 65% V/V): favorisce il drenaggio dei liquidi corporei e la funzionalità delle vie urinarie;
  • Centella asiatica tintura madre (H.A.B. 2000-2011, parti aeree essiccate, 70% V/V): centella asiatica tintura madre èutile per la funzionalità del microcircolo;
  • Equiseto tintura madre (equisetum arvense, fusti sterili freschi, 55% V/V): è tradizionalmente impiegata per favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso.

Le associazioni consigliate

  • Tinture Madri per favorire naturalmente le funzioni depurative dell’organismo (pelle) (Tetau):

Viola Tricolor, Arctium Iappa, Taraxacum  (o fumaria) in parti uguali fino a raggiungere 125 ml come totale. Modalità d’uso: 50-70 gocce, diluite in poca acqua e sorseggiate lentamente, a digiuno la mattina e prima dei 2 pasti. Per l’eventuale trattamento topico, usare l’olio di iperico.

Variante (Bettiol): Viola Tricolor (34%), Betulla foglie (33%), Fumaria erba (33%). Modalità d’uso: 70 gocce, 3 volte al giorno, prima dei pasti.

  • Gocce per l’acne (Bergeret, Tetau): Actium Iappa e Taraxacum in parti uguali fino a raggiungere 125 ml. Modo d’uso: 60 gocce in mezzo bicchiere d’acqua da bere lentamente prima dei 3 pasti.
  • Antireumatiche (Ch. Bach): Betula alba (B.pendula) e Salvia officinalis aa p.u. Modo d’uso: 15-20 gocce pro dose; da 4 a 5 volte al dì a digiuno.
  • Tinture madri contro la cellulite: Betula e Centella aa p.u. Modo d’uso: 30 gocce in poca acqua, 3 volte al giorno lontano dai pasti
  • Per coadiuvare le funzioni fisiologiche del fegato (Bergeret, Tetau): Cynara 50 gocce al risveglio e Taraxacum 25 gocce in poca acqua. Variante coleretica colagoga, preparato erboristico da allestire estemporaneamente dal tecnico erborista o dal farmacista (Bettiol): Cynara (34%), Taraxacum (33%) e fumaria (33%) in parti uguali, da assumere 30 gocce diluite in poca acqua, prima dei pasti, per almeno 20 giorni.

Avvertenze:

  • tenere lontano dalla portata dei bambini;
  • come tutti gli integratori, non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano;
  • sono estratti destinati ad uso diverso dalla preparazione di liquori.

Dott.ssa Laura Comollo


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BIBLIOGRAFIA:
  • Manuale dell’erborista, I.Morelli, G.Flamini, L.Pistelli, ed tecniche nuove, 2005
  • Manuale delle preparazioni erboristiche, F. Bettiol, F.F. Vincieri, Ed. tecniche nuove, 2009
  • Manuale delle preparazioni galeniche, 3°edizione, ed tecniche nuove, 2010

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