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La Dott.ssa Comollo, erborista appassionata del suo lavoro, tratterà in questo post una ricetta usata in passato come digestivo naturale e depurativo, a base di cardo mariano, ancora oggi utilizzata.

     


Da un’antica ricetta piemontese nasce Cardo Mariano Composto Liquidum, integratore che può favorire le fisiologiche funzioni digestive ed intestinali grazie all’azione dei principi vegetali in esso contenute, è disponibile sul nostro sito online di Erboristeria Como ed è un mix di estratti idroalcolici. L’antica formulazione originaria proviene dal Dott. Ulrich, un botanico piemontese che con la sua “D.co Ulrich” tra il XIX e il XX secolo, divenne una delle principali aziende nel campo dell’erboristica officinale e della fitoterapia: i suoi estratti, infusi, amari e sciroppi a base di erbe della tradizione piemontese erano apprezzati in tutta Italia.

I sistemi di lavorazione di Cardo Mariano Composto Liquidum sono ancora del tutto tradizionali esulano da schemi moderni e mantengono inalterati i principi attivi ed aromatici che caratterizzano il prodotto.

La scelta del tipo di preparazione erboristica per l’amaro Cardo Composto

Cardo Mariano Composto Liquidum è composto da estratti idroalcolici da piante fresche, che sono preparazioni liquide ottenute generalmente usando una parte di droga vegetale e 10 parti di solvente di estrazione e sono commercialmente chiamati “tinture madri”. Un insieme di estratti idroalcolici si può quindi chiamare “tintura madre composta“. Le tinture madri inoltre si preparano rispettando un grado alcolico diverso da pianta a pianta e questo privilegia l’estrazione dei principi attivi qualificanti l’attività della droga e lascia inalterate anche le caratteristiche tipiche di ogni pianta, per quanto riguarda colore e profumo e gusto che davvero rimandano alla pianta fresca.

Le estrazioni con alcool etilico titolato (diluito con acqua) permettono di estrarre i fitocomplessi (il pool di principi attivi) in forma liquida, conservabili per lungo tempo e facilmente dosabili. In particolare, l’alcol etilico solvaterà facilmente i principi attivi apolari (principi amari, glucosidi, oli essenziali..), l’acqua invece quelli polari (zuccheri, gomme, sali minerali, antociani..).

Nella scelta della forma estrattiva di una qualunque pianta medicinale, occorre avere ben presenti quali sono i principi attivi di questa e le loro caratteristiche chimiche. Se ho una pianta a sali minerali, a mucillagini, a zuccheri, sarà inutile usare una tintura madre che, avendo un grado alcolico tra 45 e 65°, porterà in soluzione ben poco di queste sostanze. Se la pianta è composta prevalentemente da sostanze amare, acidi organici o alcoli, ben venga, invece, questa forma.


Come si formula una miscela di tinture madri

La miscelazione di più droghe (dove per “droga” si intende la parte della pianta che contiene la maggiore quantità di principi attivi) è ben formulata se:

  • è costituita da una droga principale (o di base) che assicura l’effetto richiesto e che sarà presente in quantità maggiore rispetto agli altri, e da una droga secondaria (o adiuvante) che per sinergia rinforza l’azione del primo rimedio o ne compensa, con azione analoga, eventuali effetti collaterali potenzialmente sfavorevoli; se necessario, si può addizionare una droga correttiva, che corregga il sapore o l’odore della droga di base, una droga lenitiva, che diminuisca l’azione irritante della droga di base, una droga dirigente, che diriga l’azione della droga di base in un senso piuttosto che in un altro e/o una droga di abbellimento. Ricordarsi però che maggiore è il numero di droghe da miscelare e minore è la quantità disponibile di ogni singola droga: le quantità sono importanti da calcolare.
  •  si evita la mescolanza di droghe tra loro incompatibili dal punto di vista fisico, chimico e farmacologico. Se si vuol miscelare estratti idroalcolici diversi, occorre ricordarsi che l’unione di più sostanze attive può turbare l’equilibrio chimico-fisico e l’azione terapeutica dei componenti, portando talora ad una esaltazione di determinate proprietà fisiologiche o curative (sinergismo) oppure viceversa a una diminuzione, se non addirittura alla scomparsa, di tali proprietà (incompatibilità). Per quanto riguarda le incompatibilità fisiche: la miscelazione di tinture o di estratti fluidi di diverso grado alcolico, ad esempio 20° in più o in meno, è incompatibile perché da luogo a precipitazione di principi attivi insolubili ad una gradazione alcolica non conforme e quindi intorbidimento; la miscelazione di una tintura o di un estratto fluido con soluzioni acquose è incompatibile perché dà luogo a precipitazione dei principi attivi sciolti nell’alcol.

Cardo composto liquido: la composizione

Inoltriamoci ora sulla composizione vera e propria: questo preparato erboristico è un amaro alle 7 erbe: contiene (in ordine di quantità): la Tintura madre di liquirizia, la tintura madre di rafano, la tintura madre di cardo mariano, la tintura madre di boldo, la tintura madre di tarassaco, la tintura madre di rabarbaro e la tintura madre di rosmarino.

  1. La radice di liquirizia, è un antico rimedio per i disturbi gastrici. Grazie alla presenza di glicirrizina, acido glicirretico e flavonoidi, oltre ad esercitare un’azione sfiammante è in grado di stimolare la produzione di muco da parte delle cellule del tessuto gastrico proteggendo in tal modo la mucosa gastrica. Sarebbe presente inoltre una importante azione antiossidante (protezione cellulare) e antibatterica nei confronti dell’Helicobacter Pylori.
  2. La radice di rafano (o Armoracia rusticana) contiene minerali essenziali quali calcio, fosforo, potassio, ferro e magnesio ed è ricchissima di vitamina C, molto più degli agrumi. La radice del rafano intatta non ha quasi nessun sapore, quando invece viene tagliata grattugiata si attivano degli enzimi che scindono la sinigrina (olio volatile con spiccate proprietà antibatteriche) in isotiocianato di allile la molecola responsabile del sapore piccante. Il rafano grattugiato deve essere utilizzato immediatamente, la polpa una volta esposta all’aria o al calore comincerà a perdere il suo gusto pungente, a scurire di colore, e a diventare sgradevolmente amara nel tempo. Menzionato nell’Esodo dell’Antico Testamento tra le erbe amare della Pasqua Ebraica, il rafano è conosciuto per le sue proprietà fin dai tempi antichi. In virtù delle notevoli proprietà depurative a livello epatico la radice di rafano è presente in numerosi integratori, in associazione con altre piante quali ad esempio, in questo caso, al tarassaco. Inoltre, come tutti gli alimenti piccanti, anche il rafano sarebbe in grado di accelerare il metabolismo, aiutando a bruciare i grassi in eccesso. Alcuni Autori (Bézanger-Beauquesne, Van Hellemont) riconoscono a questa pianta solo proprietà colecistocinetiche e lo indicano nelle discinesie biliari o nei disturbi biliari cronici specie se accompagnati da dispepsia e costipazione. Altri Autori, quali Valnet, Leclerc, Bergeret e Tétau, invece lo considerano un attivo antilitisiaco di sicura e provata efficacia.
  3. cardo mariano (frutto): il Cardo mariano (ricco in silimarina) è la pianta che esercita più benefici al fegato, l’epato-protettore per eccellenza, favorendo anche i processi di detossificazione. Agisce come antiossidante, favorisce la produzione di glutatione e aumenta la rapidità con cui si rigenera il tessuto del fegato. La Commissione E tedesca raccomanda la droga per il trattamento dei disturbi digestivi e un estratto standardizzato al 70% in silimarina per le alterazioni epatiche e per il trattamento adiuvante delle epatiti e delle cirrosi croniche.
  4. il boldo (foglie) agisce principalmente sul sistema digestivo: stimolazione della secrezione salivare e del succo gastrico; azione stomachica e digestiva; aumento della produzione biliare e della sua escrezione dalla colecisti; leggero effetto lassativo; moderata azione renale con leggeri effetti diuretici. Sul sistema nervoso si osserva una leggera azione sedativa e ipnotica. In pratica, il boldo e i suoi preparati sono esclusivamente utilizzati nella piccola insufficienza epatica, come coleretici e colagoghi. Per ESCOP il boldo è usato internamente ha come indicazione la disfunzione epatobiliare di grado lieve e il trattamento sintomatico di disturbi digestivi lievi. Indicato dal Bettiol come colagogo antilitiasico e la sua azione è potenziata dal sinergismo con rabarbaro.
  5. il tarassaco (radice), della famiglia delle compositae, è noto per le sue azioni coleretiche, colagoghe, epatostimolanti e leggermente diuretiche. La pianta intera (rizoma e radici incluse) viene specificamente raccomandata negli stati caratterizzati da alterazione del flusso biliare e per stimolare la diuresi (Capasso, Grandolini, Izzo Fitoterapia Springer Verlag Italia 2006). Per ESCOP usato internamente ha come indicazione il recupero della funzionalità epatica e biliare, dispepsia, inappetenza.
  6. il rabarbaro per la presenza di tannini (5%) possiede una duplice azione: a piccole dosi è un tonico, stomachico, eupeptico, mentre ad una posologia adeguata diventa un lassativo antrachinonico (nell’intestino crasso questo lassativo inibisce il riassorbimento di acqua e di elettroliti, con aumento della peristalsi intestinale). Controindicazioni: non usarlo in caso di stipsi occasionale (cronica), negli stati infiammatori e congestizi del bacino e nella diatesi ossalurica per la presenza di ossalato di calcio. Per ESCOP usato internamente ha come indicazione il trattamento di breve durata della stipsi occasionale. Il Bettiol indica il rabarbaro come sinergico del boldo.
  7. il rosmarino: le principali proprietà riconosciute attualmente a foglie e sommità fiorite del rosmarino sono rappresentate da quelle antispasmodiche, coleretiche e antiossidanti che rendono la pianta utile nel trattamento sintomatico delle turbe digestive e per facilitare le funzioni di eliminazione renale e intestinale (azione drenante). “Preparati di rosmarino, a posologia adeguata, esercitano un’azione neurotonica e riequilibrante in tutti quei casi ove occorra, per migliorare lo stato generale, regolarizzare lo stato epatodigestivo, disintossicando l’organismo” (E. Campanini, Terapie complementari in geriatria). Per ESCOP usato internamente ha come indicazione il miglioramento delle funzioni epatica e biliare e nei disturbi dispeptici.

Cardo Mariano Composto liquido: digestivo naturale e depurativo

Cardo Mariano composto liquido ha azione sia digestiva che depurativa dell’organismo e una facilita l’altra. Le droghe “digestive” (contenenti principi amari) stimolano direttamente i recettori del gusto e dell’olfatto e la secrezione gastrica, hanno azione antibatterica sulla flora intestinale e stimolano la secrezione di bile; inoltre promuovono l’espulsione del gas intestinale in eccesso.

L’azione depurativa è utile in quanto un accumulo di tossine può incidere negativamente sul funzionamento di vari organi e favorire l’insorgenza di problemi di salute. Bere molto è importante ma non basta: molte sostanze anche comuni (es. la caffeina), non vengono eliminate automaticamente con le urine, devono prima essere neutralizzate dal fegato. Il principale organo per la detossificazione (neutralizzazione delle tossine) è il fegato, e per l’eliminazione l’intestino e i reni. A lungo andare queste scorie se non smaltite adeguatamente, favoriscono una condizione di tossiemia e prime conseguenze possono essere segnali inviati dal nostro corpo, come: stanchezza cronica, irritazioni intestinali o stitichezza, sfoghi cutanei, mal di testa.

Il fegato è un organo complesso che svolge un ruolo chiave in gran parte dei processi metabolici, primo fra tutti la detossificazione. Neutralizza gran parte delle sostanze tossiche e, nel quadro di rinnovamento continuo, deve anche neutralizzare ormoni, neurotrasmettitori, sostanze chimiche infiammatorie come l’istamina e una vasta serie di metaboliti di scarto. Il fegato svolge l’azione di detossificazione filtrando il sangue (grazie alle cellule del Kupffer del sistema reticolo-endoteliale) e “frantumando” le tossine per mezzo di enzimi (Fase I e II). La metà del sangue che circola passa ogni minuto attraverso il fegato per essere detossificato. Il sangue proveniente dall’intestino (attraverso la vena porta), contiene batteri, endotossine batteriche, complessi antigeni-anticorpi e altre sostanze tossiche. Per una buona disintossicazione, è dunque utile sostenere l’attività del fegato con piante come tarassaco o cardo mariano. Queste piante sono entrambi presenti in Cardo Mariano composto liquido.

Inoltre, una delle vie principali per l’eliminazione delle tossine modificate è costituita dalla bile (ed ecco perchè in formulazione l’importanza delle droghe coleretiche):

  • quando il fegato è totalmente impegnato a neutralizzare le tossine, ne risente la produzione di bile. I sali biliari svolgono innanzitutto una funzione “detergente” utile per emulsionare i grassi. Una scarsa produzione di bile incide sulla nutrizione generale e si riflette sul transito intestinale. La prima diretta conseguenza sarà un aumento della stitichezza con conseguente putrefazione intestinale. Come se non bastasse, una scarsa produzione di bile favorisce uno stato di acidosi. Quando la bile prodotta scarseggia, infatti, risulta più difficile neutralizzare il contenuto acido gastrico;
  • quando l’escrezione della bile è inibita (come nel caso della colestasi), le tossine restano nel fegato troppo a lungo. La colestasi può essere causata da diversi fattori, in particolare dall’ostruzione dei condotti biliari, che compromettono il flusso corretto della bile all’interno del fegato. La causa più comune dell’ostruzione dei condotti della bile è costituita dalla presenza di calcoli biliari.

In presenza poi di un transito intestinale bloccato, può essere d’aiuto anche l’assunzione di piante come aloe, cascara o rabarbaro: le tossine accumulate devono essere poi anche espulse dal corpo. In Cardo Mariano composto liquido  vi sono, come abbiamo visto, piante che favoriscono la funzionalità epatica e biliare stimolando un incremento della coleresi, provocando un aumento dei sali biliari a livello intestinale contribuendo ad avere un leggero effetto lassativo, inoltre è stato scelto il rabarbaro.

reni svolgono in buona parte questa attività di filtraggio ed eliminazione delle sostanze provenienti dal metabolismo del fegato. Per questo motivo è fondamentale mantenere in perfetta efficienza i reni e le vie urinarie sostenendo la loro attività. Uno scarso apporto di liquidi unito a un eccessivo consumo di sodio e proteine animali a lungo andare affatica i reni. La maggior parte delle droghe vegetali scelte hanno anche una lieve azione diuretica.


Rimedi nuovi e antichi per la digestione e la depurazione: considerazioni

Cardo Mariano composto liquido lo puoi trovare qui, è un integratore che può favorire le fisiologiche funzioni digestive ed intestinali in esso contenute. Si consiglia l’assunzione di 5 ml da diluirsi in poca acqua o altra bevanda dopo i pasti principali e di non superare la dose consigliata. Si consiglia di agitare prima dell’uso. Contiene liquirizia, quindi è da evitare il consumo eccessivo in caso di ipertensione.

Alternative a Cardo Mariano Composto Liquido che proponiamo nella nostra erboristeria sono: Depurativo Italicodepurativo che contiene cardo mariano, tarassaco e tamarindo estratto secco in acqua (di cui parliamo qui) ed è il nostro depurativo più apprezzato e ricercato dai nostri clienti, oppure l’intramontabile succo di Aloe Master Active certificato apprezzato per lo più per la sua azione depurativa o Aloe Master Active Zenzero e Limone apprezzato per lo più per la sua azione digestiva. (Qui il nostro post sui benefici dell’aloe da bere).

Dott.ssa Laura Comollo


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