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Scopri come usare gli oli essenziali sui bambini in modo utile, piacevole, ma con le dovute cautele. Ecco i nostri consigli e alcune regole indispensabili.

     


Quando si scelgono gli oli essenziali per uso pediatrico, oltre a valutarne la purezza e la qualità, la cosa migliore è mantenersi entro una gamma ristretta, escludendo quelli con una percentuale significativa di componenti potenzialmente pericolosi come chetoni, fenoli, eteri fenolici, aldeidi:

  • chetoni: molti chetoni sono tossici se assunti internamente e alcuni possono essere pericolosi (pulegone nella Mentha pulegium, tujone in Salvia officinalis, Artemisia vulgaris, Thuja spp.), ma non tutti. Tra i chetoni non tossici troviamo lo jasmone (gelsomino), il fenchone (finocchio) e l’acetofenone (cisto). Alcuni oli essenziali con chetoni: aneto, carvi, issopo, lavanda spica, menta verde, menta piperita, rosmarino ct (chemiotipo) canfora e ct verbenone, salvia;
  • fenoli ed eteri fenolici: sono i composti più attivi come antimicrobici, in particolare antibatterici e antifungini ma sono irritanti al limite della dermocausticità; in ingestione massiccia possono essere epatotossici. Alcuni oli essenziali: dragoncello, cannella foglia, finocchio, anice stellato, alloro, basilico, origano, anice verde, santoreggia, chiodo di garofano;
  • aldeidi: alcune sono tossiche, ma in genere presentano pochi pericoli, anche se possono essere irritanti o sensibilizzanti. Esempi di oli essenziali: Cymbopogon spp.- Lemongrass, Citronella, Gingergrass, Palmarosa, Melissa officinale, Eucalyptus citriodora.

Gli oli essenziali sono sostanze molto attive, e come tali vanno trattati con rispetto e vanno conosciuti bene per poterli usare al meglio.  Nel caso dell’applicazione di oli essenziali sui  bambini queste norme di cautela sono ancora più importanti, perché i bambini (come anziani, donne in gravidanza e allattamento, soggetti con problemi epatici e altre condizioni croniche) sono soggetti che potrebbero non essere in grado gestire gli oli essenziali  come un soggetto “classico”. Nello specifico, i bambini possono avere una pelle troppo sottile o non ancora completamente competente per affrontare molecole irritanti, il loro fegato può non essere in grado di metabolizzare alcune delle molecole degli oli essenziali, il loro sistema immunitario può essere in una fase nella quale potrebbe essere pericoloso esporlo a stimoli immunitari potenzialmente ambigui ecc.

Oli essenziali e bambini: 5 regole fondamentali

  1. bambini al di sotto dei 2 anni: non è sicuro usare gli oli essenziali per bocca (mi raccomando, tenere sempre gli oli essenziali lontano dalla portata dei bambini!) e nemmeno per uso topico; sconsiglio l’utilizzo degli oli essenziali nei bambini fino ai 12 mesi di età, a meno che non siano valutati come necessari da un professionista e fino ai 2 anni è possibile sfruttare gli effetti a livello olfattivo in maniera del tutto sicura usando poche gocce disperse nell’ambiente. Mai mettere oli essenziali contenenti 1,8-cineolo (eucaliptolo) come ad esempio eucalipto o rosmarino cineolo e mentolo come menta spica, menta piperita, menta verde, rosmarino vicino alle narici dei bambini piccoli;
  2. bambini al di sotto dei 5 anni: non usare oli essenziali contenenti cineolo (Eucalyptus spp., Melaleuca cajeput, Melaleuca viridiflora chemiotipo cineolo, Cinnamomum camphora chemiotipo cineolo, Rosmarinus officinalis chemiotipo cineolo, Laurus nobilis, Myrtus communis, Lavandula latifolia) o mentolo (mente) vicino al viso o in inalazione;
  3. non usare mai sui bambini oli essenziali:a) tossici (oli essenziali tossici per bocca e sulla pelle: angelica, acorus calamus, senape, chenopodio, rafano, assenzio, wintergreen, tanaceto, sassafrasso, menta pulegium, juniperus sabina, ruta, prezzemolo, juniperus oxycedrus; oli a % elevata di mentolo da evitare per i bambini: Menta x piperita e Menta arvensis; oli a % elevata di canfora e/o tujone: cinnamomum camphora CT canfora/safrolo, Hyssopus officinalis, salvia officinalis, Thuja occidentalis, Artemisia absinthium);b) irritanti/moderatamente irritanti: aglio sativo, elicriso, origano volgare e origano maggiorana var. carvacrolo, santoreggia, timo chemiotipo fenoli;c) sensibilizzanti :calamo aromatico, cassia corteccia, cannella corteccia, enula, verbena odorosa, balsamo del Perù e del Tolù, muschio, alloro, styrax, benzoino;d) fototossici : fico, enula, verbena odorosa, tagete, citrus reticulata fol. (petitgrain di mandarino), bergamotto epicarpo spremuto, pomelo, cumino, lime, angelica, arancio amaro epicarpo spremuto, limone epicarpo spremuto a freddo, calendula, pompelmo epicarpo spremuto;
  4.  non usare mai gli oli essenziali puri sulla pelle! L’utilizzo di oli puri o a diluizioni non appropriate sulla pelle è tra le maggiori cause di reazioni avverse, e spesso senza ragione: potrebbero irritare la pelle, gli occhi e le mucose, o scatenare delle reazioni allergiche. I dati mostrano, infatti, che in genere gli oli essenziali sono efficaci a diluizioni inferiori al 10%, e usarli a percentuali maggiori non apporta benefici, pur aumentando il rischio.
  5. Per usare gli oli essenziali in maniera sicura nell’acqua della vasca da bagno, o nei pediluvi, è necessario diluire gli oli essenziali in un vettore appropriato, che permetta di solubilizzare o emulsionare gli oli essenziali e che poi si possa a sua volta disperdere in maniera efficace nell’acqua. Vi sono molte opzioni, ma la più semplice e diretta è mescolare gli oli essenziali in una quantità sufficiente di detergente liquido, che andrà poi disperso nell’acqua.

Come usare gli oli essenziali sui bambini: dipende dall’età

L’aromaterapia per i bambini si pratica in genere nei modi seguenti:

  • inalazione (mediante vaporizzatori, oppure imbevendo d’olio fazzoletti, bastoncini di cotone);
  • bagno;
  • massaggio.

Bambini da 0 a 2 anni: da 0 a 12 mesi (1 anno): ai bambini piace essere massaggiati e in varie parti del mondo il massaggio è considerato una pratica essenziale per il buono sviluppo del bambino, cosa questa ormai confermata anche a livello della ricerca scientifica. L’uso degli oli essenziali per il massaggio dei bambini dovrebbe essere limitato al trattamento di specifiche condizioni, e questo vale anche per l’uso degli oli essenziali nel bagno. Non è una buon’idea introdurre sostanze così potenti in maniera costante a livello della cute dei bambini piccoli. Oli essenziali come canfora, menta spica, menta piperita, menta verde, eucalipto, rosmarino non devono mai essere messi vicino alle narici dei bambini piccoli.

In particolare, da 6 a 18 mesi la quantità di oli essenziali non dovrebbe superare le 1-2 gocce in 10 ml di olio vegetale da massaggio, oppure 1 goccia in 10 ml di latte da aggiungere al bagno. Mai, in nessun caso, aggiungere oli essenziali puri direttamente nel bagnetto, potrebbero causare severe irritazioni degli occhi e della pelle. Prima diluire gli oli essenziali nel latte, poi versare il latte nel bagnetto, miscelare bene il tutto e solo dopo mettere il bambino dentro. Fate sempre attenzione che le vostre mani non conservino tracce degli oli essenziali puri prima di toccare il bambino o di lavarlo. Evitare sempre le mente, gli eucalipti e la canfora su o vicino a infanti. È più sicuro utilizzare oli essenziali come lavanda officinale, camomilla tedesca e romana, rosa, geranio.

Di solito, gli oli base per i primi due anni sono l’olio di mandorla o di oliva, ai quali si possono addizionare olio di jojoba nella misura del 10%, oppure si potrebbe anche usare un olio emolliente per neonati delicato e, mio consiglio, bio. Gli oli essenziali scelti per il massaggio sono di solito lavanda e geranio o anche di camomilla romana: ad esempio in 30 ml di olio di mandorle o di oliva si possono addizionare 1 goccia di geranio e 1 di lavanda e per, chi volesse, anche 1 goccia di camomilla romana.

Bambini dai 2 ai 5 anni: A quest’età è possibile utilizzare gli oli essenziali nel bagno o nel massaggio, utilizzando un massimo di 3-4 gocce, evitando del tutto gli oli essenziali irritanti o insicuri.

Bambini dopo i 5 anni: A quest’età i bambini possono usare più o meno gli stessi oli essenziali che usano gli adulti (ad esclusione ad esempio di eucalipto e menta, anice, cedro dell’hymalaia, sconsigliati fino a 10-12 anni), ma riducendo il dosaggio a circa la metà di quello per gli adulti. A 10 anni è probabile che possano essere trattati come adulti anche a livello di dosaggi. Per bambini intorno ai 5 anni sono già utili gli oli essenziali balsamici per trattare condizioni come tosse e raffreddore.

Su Erboristeriacomo.it puoi trovare prodotti a base di oli essenziali già pronti utilizzabili con efficacia per i bambini: fitoAerosol Junior per le inalazioni (già pronto in fiale per l’aerosol), oppure il biogel Zanzero e lo spray ZanZero junior per proteggere i nostri bambini dalle fastidiose zanzare; anche i nostri prodotti contro i pidocchi, privi di insetticidi, sono stati sviluppati sfruttando le proprietà di oli e oli essenziali e sono ottimi per i bambini in età scolare; ancora, guarda anche questo olio corpo alla lavanda naturale utile per i massaggi relax del neonato. Gli oli essenziali delle marche Flora bio e Magnifica essenza che trovi nel nostro reparto di oli essenziali sono certificati, garantiti e ottimi per tutte le età.


Come usare gli oli essenziali sui bambini: le quantità di olio essenziale da utilizzare

Peso del bambino (Kg) N° gocce di OE in 50 ml di olio, crema o lozione per massaggio Gocce di OE per bagno
< 12 1 4
12-25 2 6
25-38 3 6
38-50 4 6
> 50  fino a 8 8

Come già detto, per tutti i bambini al di sotto di 2 anni è sconsigliato utilizzare oli essenziali. Se è necessario, non usare più 5 gocce per 50 ml di olio, a prescindere dal peso. Come regola generale, per i bambini è meglio non superare le 3-6 gocce di oli essenziali nell’arco delle 24 ore.


Come diluire gli oli essenziali per i bambini

  • Da 0 a 2 anni: Fino a 3 mesi diluire gli oli essenziali al 0,1-0,2% (4% dose adulta); dai 3 mesi ai 24 mesi diluire gli oli essenziali al 0,25-0,5% (10% dose adulta). Una diluizione al 0,5% significa ad esempio 1 goccia in 10 ml di soluzione finale, 5 gocce in 50 ml di soluzione finale;
  • Dai 2-6 anni: diluire gli oli essenziali al 1-2% (40% dose adulta), cioè 3-6 gocce in una soluzione finale di 10 ml, 15-30 in una da 50 ml;
  • Intorno ai 6 anni, i bambini possono usare più o meno gli stessi oli essenziali che usano gli adulti (ad esempio per menta piperita, eucalipto globulus, canfora, dopo i 12 anni), ma riducendo il dosaggio a circa la metà di quello per gli adulti.
  • Oltre i 15 anni, si possono usare le dosi per adulti:

Massaggio:  in 25 ml di olio base: diluizione 1%(leggera) usare 5 gocce, diluizione 2% (media) 10 gocce, diluizione 4% (forte) 20 gocce; in 100 ml di olio base: diluizione 1%(leggera) usare 20 gocce, diluizione 2% (media) 40 gocce, diluizione 4% (forte) 80 gocce

Creme, unguenti e gel: in una Base da 30 ml: diluizione 0.5%(leggera) usare 3 gocce, diluizione 2% (media) 12 gocce, diluizione 6% (forte) 36 gocce; in 60 ml di olio base: diluizione 0.5%(leggera) usare 6 gocce, diluizione 2% (media) 24 gocce, diluizione 6% (forte) 72 gocce;

Nella vasca da bagno: in poco bagnoschiuma neutro prima di entrare in vasca e mescolare subito vigorosamente: dose leggera 3 gocce, dose media 8 gocce. Si consiglia non più di 8 gocce totali di oli essenziali e solo 1-2 gocce di oli essenziali irritanti (cannella, chiodi di garofano, menta piperita, origano, santoreggia..).


Una curiosità: quale odore preferiscono i bambini?

Nel commentare la letteratura sull’olfatto, Engen (1991) scrive: “l’odore è uno stimolo ambientale non funzionale, un fattore secondario, che non gioca alcun ruolo nei bisogni corporei […]” e anche “il piacere, o il dispiacere, non sta nello stimolo odoroso per sé, ma è parte di una situazione ecologica che coinvolge l’interazione dell’individuo e dell’odore“.

Engen porta a sostegno di questa sua posizione i propri studi sperimentali sulla “formazione” dell’olfatto. Egli ha, infatti, studiato a fondo la percezione e l’apprendimento olfattivo nei bambini. Dai suoi studi si evince che i neonati rispondono nello stesso modo se messi di fronte a odori familiari o a odori sconosciuti, a odori “piacevoli” o “spiacevoli”; essi distinguono l’intensità dello stimolo, ma non hanno ancora strutturato una distinzione edonica (Engen, 1991). Più piccoli sono, più è difficile distinguere nelle loro risposte delle discriminazioni edoniche, mentre è predicibile la loro risposta su una scala di intensità.

I bambini apprendono la scala edonica tipica della società in cui vivono, e con l’età apprendono a discriminare e a differenziare tra odori piacevoli e spiacevoli, fino a mostrare una tendenza che va dalle fragranze fruttate a quelle floreali e, più avanti, verso profumazioni più complesse e sottili (Engen, 1991).

Anche la sorprendente capacità dei neonati di riconoscere tra molti l’odore corporeo della madre non risponderebbe a un meccanismo innato di riconoscimento, ma a un rinforzo positivo nell’associazione tra un odore e la presenza della madre.

Dott.ssa Laura Comollo


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