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Il colluttorio può essere un valido aiuto per la nostra igiene orale se scelto con cura, altrimenti a lungo termine potrebbe provocare anche danni. Scopriamo in questo articolo cosa contiene o può contenere un colluttorio e la valida opzione di un colluttorio naturale.

     


Dopo aver completato la corretta pulizia dei denti attraverso l’uso del dentifricio e dello spazzolino e auspicabilmente del filo interdentale, molte persone generalmente usano un colluttorio per il risciacquo della bocca allo scopo di prevenire le carie, l’alito cattivo, per le gengive che sanguinano o più semplicemente per avere una gradevole sensazione di freschezza nella bocca.

Il colluttorio (o per correttezza “collutorio“) è una soluzione generalmente acquosa destinata a venire a contatto con la membrana mucosa della cavità orale, usualmente dopo diluizione con acqua. La soluzione viene agitata in bocca attraverso il movimento della lingua per circa un minuto evitando la deglutizione del prodotto e completando con la successiva espulsione. Non deve essere inghiottito.

Il colluttorio però non va scelto a caso! quanti di voi ne guarda la composizione?

Come è fatto un collutorio?

Dal punto di vista formulativo il collutorio si presenta come soluzione acquosa in cui si trovano disciolte molte sostanze quali agenti ossigenati (sbiancanti), antimicrobici e disinfettanti, astringenti, calmanti, agenti tamponanti, deodoranti, fluoruranti, aromatizzanti e di solito il pH del colluttorio è neutro. Ecco come sono fatti in genere i colluttori:

  1. se ci fate caso, spessissimo tra i collutori in commercio, l’alcol è il primo ingrediente (e quindi quello presente in quantità maggiore) di una serie di altre sostanze chimiche sintetiche. Nel gennaio 2009 un rapporto pubblicato sulla Dental Journal of Australia ha concluso che ci sono “prove sufficienti“, che “collutori contenenti alcol contribuiscano ad aumentare il rischio di sviluppo di cancro orale“.
  2. gli agenti ossigenati (perossido di idrogeno, perborato di sodio, perossido di urea) liberano ossigeno durante l’agitazione del prodotto nella bocca e per questo esercitano un effetto antimicrobico. Se utilizzati in modo continuativo possono rendere spugnosa la gengiva, annerire la lingua e sensibilizzare superfici radicolari eventualmente esposte;
  3. gli agenti antimicrobici e disinfettanti utilizzati nei colluttori, per diminuire la carica batterica nel cavo orale, sono molti di più rispetto a quelli dei dentifrici. Oltre al triclosan, triclocarban e clorexidina (o anche alexidina, cetilpiridinio cloruro e benzetonio cloruro), alogeni quali iodio e iodofori o floruri. Di queste sostanze chimiche viene sconsigliato l’uso protratto (ovvero oltre le due-tre settimane). Per quanto riguarda il fluoruro, l’associazione statunitense Environmental Working Group (EWG) riporta diversi studi che mostrano come il fluoruro di sodio sia legato al cancro, a disturbi nervosi e al cervello, tossicità muscolo scheletrica. Il Dr. Charles Gordon Heyd, Ex Presidente dell’American Medical Association ha dichiarato che “Il fluoruro è un veleno corrosivo che produce seri effetti su largo spettro”;
  4. gli astringenti hanno la funzione benefica di tonificare i tessuti ma non possono essere utilizzati per troppo tempo perché possono indurre demineralizzazione dello smalto dentario e irritare le gengive. Vengono utilizzati allo scopo cloruro di zinco, acetato di zinco, allume, acido tannico, acido acetico e anche acido citrico.
  5. i calmanti possono lenire il senso di dolore, soprattutto in caso di piccole lesioni presenti sui tessuti, e sono costituiti principalmente da oli essenziali e derivati fenolici. In queste soluzioni, destinate ad essere introdotte nella cavità orale è importante aggiungere anche delle sostanze tamponanti il pH che permettano di ripristinare il pH fisiologico. Inoltre possono anche ridurre l’acidità del cavo orale portando il pH alla normalità, procurando sollievo in caso di lesioni ai tessuti molli. Comunemente si impiegano per questo scopo borato di sodio, perborato di sodio.
  6. altri componenti sono anche gli agenti deodoranti, che hanno il compito di rendere gradevole la formulazione e neutralizzare gli odori derivanti da residui alimentari in decomposizione, migliorando così l’alito.

La fito-odontoiatria: sai cos’è?

In odontoiatria l’uso di piante medicinali per il trattamento di malattie orali o sistemiche con manifestazioni orali è ancora poco utilizzato. Tuttavia anche in odontoiatria, negli ultimi anni la ricerca relativa ai prodotti naturali è cresciuta in modo significativo grazie alla maggiore esigenza di prodotti con minore tossicità, maggiore attività farmacologica e biocompatibilità. Si è scoperto che molte sono le piante che svolgono un’azione benefica sui tessuti del cavo orale, con effetto antinfiammatorio, antibiotico, antimicrobico, analgesico, sedativo e anche come irrigante in endodonzia e parodontologia, come pure piante che favoriscono la guarigione dei tessuti e contribuiscono al miglioramento dell’alitosi.


Il colluttorio naturale: cos’è e come è fatto

Colluttorio Propolsan 200 ml – colluttorio naturale è un colluttorio naturale composto da: acqua, glicerina, aloe barbadensis succo foglie, estratto di propoli, camomilla matricaria recutita L. fiori, calendula fiori, malva silvestre foglie, estratto di rosmarino, di equiseto, di foglie di salvia officinale, olio essenziale di menta arvensis. L’alcol è solamente in traccia! Colluttorio Propolsan 200 ml – colluttorio naturale è indicato contro l’alito cattivo, per le gengive (e la prevenzione di gengiviti da placca batterica) e per prevenire la carie, l’afta.

Numerose sono attualmente le evidenze cliniche e sperimentali che supportano l’utilizzo dell’aloe in odontoiatria (per la sua azione antinfiammatoria e antimicrobica), da cui emergono gli effetti benefici su pazienti affetti da fibrosi della sottomucosa orale, stomatiti aftose, gengivite da placca, parodontite. La mucillagine, che si trova all’interno delle foglie, è molto conosciuto per il trattamento delle scottature, favorisce la guarigione delle ferite ed ha proprietà antinfiammatorie ed analgesiche. Le droghe mucillaginose (aloe, estratto di malva foglie) esercitano un’azione protettiva perchè stratificandosi sulla mucosa buccale ne evitano ulteriori danneggiamenti e ne facilitano la guarigione (quando la mucosa è infiammata, risulta particolarmente sensibile e quindi difficilmente tollera anche i più comuni stimoli fisiologici).

L’estratto di Propoli viene consigliato soprattutto per le infezioni orali e le afte per la sua attività batteriostatica, battericida, antimicotica e antivirale. Diversi studi hanno dimostrato che collutori e dentifrici a base di propoli hanno un’azione inibente la crescita di patogeni di gengivite e parodontite potendo quindi essere utilizzati non solo come presidi di prevenzione ma anche come agenti terapeutici.

Estratti vegetali di rosmarino, equiseto e salvia officinale dimostrano attività antinfiammatorie, antibatteriche, antimicrobiche indicata per gengiviti, ulcere aftose e stomatiti, infiammazioni delle mucose orofaringee. In particolare, il rosmarino è un antisettico blando, la salvia è la pianta-guida contro l’aftosi, l’equiseto è un remineralizzante ed esperimenti di Vaquelin sembrerebbero suggerire come la silice dell’equiseto possa facilitare la formazione di calcio carbonato. Estratti vegetali di camomilla (1), calendula (2), malva sono antinfiammatori antibatterici e lenitive.

L’olio essenziale di menta arvensis è leggermente anestetico, rinfrescante e deodorante; nel collutorio riduce l’infiammazione gengivale dopo il trattamento parodontale.

La glicerina è antisettica e parte immancabile delle formulazioni galeniche odonto-stomatologiche per colluttori orali: ha un’azione batteriostatica e battericida inducendo la disidratazione nei batteri; in virtù delle sue capacità idratanti, lubrificanti ed emollienti nei confronti della cute, la glicerina viene utilizzata in numerose formulazioni ad uso dermo-cosmetico. Nella formulazione riportata, non essendo ingrediente unico non “secca” ciò con cui viene in contatto (come si legge in alcuni siti o blog!): la glicerina non attrae acqua dalla pelle perchè le basta quella contenuta nella soluzione del colluttorio; semplicemente acqua e glicerina qui sono i solventi e in sostanza la glicerina non è altro che una parte (solvente) di uno o più ingredienti funzionali e i cui principi fitoattivi sono stati estratti con una soluzione acqua-glicerina (ad esempio i nostri estratti vegetali sopra nominati).

Dott.ssa Laura Comollo


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