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Iperico: scopriamo insieme il prezioso olio di iperico, noto anche come oleolito di iperico, di color rosso rubino.

     


Chi di voi non ha mai sentito parlare dell’erba di San Giovanni, il nome anglosassone dell’iperico (Hypericum Perforatum)?

L’iperico è una pianta erbacea che cresce spontaneamente nei campi e lungo le strade di campagna dell’Europa e nel Nord America. I suoi fiori, con cinque petali di colore giallo e numerosi stami lunghi, compaiono da giugno ad agosto e possono essere raccolti per uso erboristico in autunno.

Una curiosità sull’iperico: il nome anglosassone della pianta (erba di San Giovanni) è attribuito al fatto che la pianta fiorisce in corrispondenza della festività di San Giovanni (24 giugno). In erboristeria si usano le foglie e le sommità fiorite.

Oleolito di iperico: come si prepara

Gli oleoliti sono estratti ottenibili per macerazione (30-90 gg) in veicolo oleoso che vengono filtrati spremendo bene il vegetale. Loleolito di iperico e pochi altri è efficace soltanto se ottenuto da pianta fresca.

L‘olio di iperico si prepara facendo macerare i fiori freschi di Iperico in olio d’oliva (25-30 gr di fiori in 100 ml di olio d’oliva) per 6 settimane in flaconi ben chiusi, a temperatura ambiente, quindi esporre al sole. Il preparato assume una colorazione rosso rubino (causata dall’ipericina ma anche dagli altri derivati naftodiantronici). Filtrare e conservare in flaconi di vetro scuro (2,1). Anche se di solito è consigliato e usato l’olio di oliva vergine, anche l’olio di girasole sembra assicurare una buona estrazione dei principi attivi aggiungendo minore untuosità e una migliore scorrevolezza del prodotto finito.

Per chi invece volesse trovarlo già pronto all’uso, Erboristeriacomo.it ha selezionato per voi l’oleolito di iperico 100% naturale di Flora bio srl, pluricertificato, sicuro e veramente di alta qualità.


Oleolito di iperico: proprietà e uso

L’olio di iperico è un ottimo olio vegetale ad uso cosmetico che si si instaura nei primi livelli dello strato corneo Ecco dell’olio di iperico le proprietà descritte in letteratura scientifica:

  •  lenitivo ed emolliente, rigenerante, restitutivo, per tutti i tipi di pelle, specialmente quelle miste, sensibili, irritate. E’ riconosciuto in particolare per la sua azione astringente su pelli arrossate e delicate, tonificante per pelli stanche (3) e per l’azione eudermica sulle pelli senescenti (G. Proserpio);
  • topico vulnerario da usare in caso di infiammazioni della pelle, lesioni, feritescottature, ustioni, eritemi solari, piaghe da decubito, eczemi, dermatosi, ulcerazioni anche specifiche, come ulcere delle gambe, slogature, punture d’insetti. Valido a tal proposito anche per massaggi muscolari e frizioni in caso di dolori articolari, artrite e reumatismi, mal di schiena, dolori per nervi infiammati, sciatica. Secondo Leclerc (1989), l’olio di iperico “diminuisce i sintomi dolorosi a seguito di un’azione anestetica locale, leggera ma costante; modera le reazioni infiammatorie; protegge i tessuti danneggiati senza compromettere la vitalità e senza determinare ritenzione né suppurazione dei liquidi espulsi; favorisce la ricostituzione del tessuto epidermico”. A tutto ciò si aggiunge un’azione antisettica.
  •  protegge la pelle contro i raggi solari: l’azione protettrice nei confronti dei raggi solari sarebbe sostenuta da un lato dall’azione filtro dell’olio essenziale, dall’altro dall’ipericina (responsabile delle proprietà rinfrescanti e lenitive dell’olio di iperico) che accelera il richiamo del pigmento melanico, e quindi l’abbronzatura, mentre l’iperina agisce da vasoprotettore diminuendo i rischi di eritema solare (2);
  • ha azione antimicrobica: è stato anche usato dai chirurghi per pulire le ferite, ed è divenuto ufficiale nella prima “London Pharmacopeia”(1);
  • per le ragadi al seno: “frizionare i capezzoli con un dischetto di cotone imbibito con poco olio di iperico. Ovviamente questa parte dev’essere mantenuta la più asciutta possibile. Prima della poppata, evitare di lavare; la leggera detersione si può praticare con poco olio di mandorle dolci” (4).

Dott.ssa Laura Comollo


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Bibliografia:
  1. Capasso, “Fitoterapia
  2. E. Campanini, “Dizionario di fitoterapia e piante medicinali
  3. Boni U., Patri G.F., “Scoprire, riconoscere, usare le erbe”, Fabbri, Milano, 1977
  4. P. Chiereghin “Fitoterapia per i farmacista”

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