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Oli essenziali proprietà. Ecco come la scienza ci spiega come gli oli essenziali grazie alle loro proprietà riescono ad agire in maniera efficace sulla mente e sull’umore.


Gli effetti degli oli essenziali sulla psiche sono risaputi fin dall’antichità. Si consideri che le sostanze aromatiche, per esempio l’incenso, nell’antichità erano usate come agenti calmanti per indurre uno stato di appagamento. Risalendo ai tempi dell’antica Grecia, Galeno raccomandava l’uso delle erbe aromatiche contro le convulsioni isteriche. L’oracolo di Delfi bruciava le foglie di alloro e ne respirava il fumo per raggiungere uno stato simile alla trance ipnotica, che lo metteva in comunicazione con gli dei. In epoche successive si bruciavano i legni aromatici per cacciare “gli spiriti maligni”.

Possono le nostre emozioni influenzare il nostro stato di salute?

E’ il nostro modo di pensare e sentire che determina le alterazioni del sistema immunitario (le emozioni provocano un rilascio di ormoni, e questi possono influire sul sistema immunitario). Cervello e sistema immunitario comunicano l’un l’altro. I neuro peptidi, sostanze prodotte dal sistema immunitario e dalle cellule nervose, stabiliscono una comunicazione a due vie tra il cervello emotivo e i vari apparati corporei attraverso circuiti di feedback ormonale. Il sistema limbico (ipotalamo e ipofisi), la milza, i surreni e il timo sono tutti dotati di interconnessioni nervose. Quindi le emozioni sono in grado non solo di guidare il corpo, ma anche di captare a loro volta informazioni e di essere modificate dal feedback proveniente dalle cellule dell’organismo.

Adrenalina e cortisolo sono due dei tanti messaggeri chimici la cui liberazione può essere innescata da emozioni negative associate a uno stress improvviso o prolungato: questi due ormoni influenzano direttamente il sistema immunitario, sovraccaricandolo. L’ormone adrenocorticotropo sopprime l’azione dell’ipofisi sollecitando i surreni a produrre adrenalina, uno stimolante del sistema nervoso autonomo.

Nell’ambito della ricerca in questo campo a poco a poco si è fatta strada l’idea che gli stati emotivi possano dar luogo a risposte alterate a livello del sistema immunitario: pensieri negativi e tristezza, riconducibili a situazioni come un lutto o ad altri tipi di stress, a volte possono indebolire le difese immunitarie, almeno temporaneamente. Insomma, il corpo traduce in conseguenze fisiche pensieri ed emozioni impalpabili, col risultato di produrre un effetto terapeutico benefico o di infliggersi da solo un danno. Come disse Platone nel IV secolo a.C.: non si dovrebbe tentare di curare il corpo senza l’anima.


Gli oli essenziali possono agire su mente ed emozioni e quindi sulla nostra salute?

Le proprietà degli oli essenziali, oltre ad avere un impatto fisico in quanto battericidi, antinfiammatori, antimicotici, stimolanti dell’appetito, iperemizzanti, espettoranti e così via, al tempo stesso vantano proprietà che possono influire su mente ed emozioni sedando, calmando e migliorando l’umore. Quando si inalano gli oli essenziali, le loro molecole volatili vengono trasportate dalla corrente vorticosa sul tetto del naso dove ciglia delicate che fuoriescono dalle cellule recettoriali si proiettano nella cavità nasale. Quando le molecole vi rimangono impigliate si trasmette un messaggio elettrochimico attraverso il bulbo e il tratto olfattivo del sistema limbico (amigdala e ippocampo).

Questo può suscitare ricordi e risposte emotive grazie ai quali i messaggi attraversano l’ippocampo, che funge da collegamento e moderatore, diretti verso altre parti del cervello e il resto dell’organismo. Il messaggio ricevuto viene convertito in azione, dando luogo a un rilascio di sostanze neurochimiche di volta in volta euforizzanti, rilassanti, sedative o stimolanti. Michael Shipley, un neurofisiologo dell’Università di Cincinnati, ha dimostrato che le fibre del nervo olfattorio conducono impulsi a due zone del cervello piccole ma significative, il locus coeruleus e il nucleo del rafe.

Nel primo si concentra la noradrenalina, nel secondo la serotonina. Si è avanzata l’ipotesi che gli aromi sedativi come ad esempio Lavandula angustifolia, causino la stimolazione del nucleo del rafe, che rilascia il neurotrasmettitore serotonina; invece gli aromi stimolanti come l’olio essenziale di limone (citrus limon) influirebbero sul locus coeruleus, che rilascia noradrenalina. L’olio di lavanda, utile nel trattamento dell’insonnia, è in gran parte costituito da terpeni ossigenati, che interagiscono con le membrane cellulari per sopprimere il potenziale d’azione delle cellule, la qual cosa potrebbe spiegarne l’effetto sedativo.


Ci sono degli studi scientifici a supporto?

La fascinazione per i possibili effetti sull’umore, sull’attenzione, sulla cognizione e sulla memoria hanno portato in tempi più recenti a vari studi. Ad esempio, si è scoperto che gli oli essenziali di eucalipto ricchi in cineolo, ma anche menta piperita (ma attenzione, da non utilizzare sotto i 12 anni di età!) hanno un effetto di tipo stimolante del Sistema Nervoso Centrale: in inalazione ed in ingestione ha un effetto positivo sulla memoria breve termine ed il suo consolidamento in memoria lungo termine.

La lavanda è ben conosciuta per il suo effetto calmante e si combina con altri rimedi sedativi per insonnia, irritabilità, mal di testa ed emicranie, agitazione, nervosismo, umore depresso. Lavanda ha dimostrato attività ansiolitica, calmante e di miglioramento della qualità del sonno, forse per interazione con i recettori GABA-A, ed un effetto generale tendente alla depressione delle neurotrasmissioni. Inoltre, le sue proprietà calmanti aumentano i tempi necessari per effettuare i task mnemonici, quindi non si può dire che l’olio aiuti nella performance cognitiva, ma i suoi effetti sulla memoria sono più complessi.

Se è vero che l’azione calmante aumenta i tempi di reazione, essa permette anche di rispondere ai test con miglior precisione. Può darsi che l’attività della lavanda sia legata alla sua capacità di ridurre ansia e depressione influenzando i processi di formazione e consolidamento della memoria. Lavanda e lavandino (Lavandula x intermedia o hybrida) possono essere apprezzati in sinergia nel nostro mix rilassante Magnifica essenza, preparato dalle sapienti mani del prof. Marco valussi.


Oli essenziali proprietà: effetti sulla mente e sistema nervoso:

  • afflizione, tristezza: olio essenziale di incenso, mandarino, arancio amaro, camomilla romana;
  • angoscia: lavanda officinale, olio essenziale di incenso, ylang-ylang, camomilla romana, arancio amaro, arancio dolce, limone, mandarino, geranio, maggiorana, santoreggia;
  • calmante, rilassante: arancio dolce, limone, mandarino, cipresso, lavanda officinale;
  • depressione: olio essenziale di incenso, ylang ylang, camomilla romana, arancio amaro, cipresso, ginepro, lavanda officinale;
  • emicrania: limone, lavanda officinale, rosmarino, maggiorana, camomilla romana e tedesca;
  • insonnia: geranio, maggiorana, ylang ylang, arancio amaro, camomilla romana, limone, arancio dolce, mandarino, cipresso, ginepro, lavanda officinale;
  • irritabilità: olio essenziale di incenso, cipresso, lavanda officinale, ylang ylang, camomilla romana, arancio amaro, limone, mandarino;
  • nervosismo: ylang ylang, arancio amaro, arancio dolce, mandarino, cipresso, lavanda officinale;
  • stress: mandarino, coriandolo, maggiorana.

Quali sono, in conclusione, le applicazioni più promettenti degli oli essenziali?

Forse l’applicazione più promettente degli oli essenziali, oltre a quella antinfettiva, è, come parte di una più generale strategia per il miglioramento della qualità della vita (che include miglioramento di dolore, sonno, ansia, umore ecc.) attraverso il massaggio, l’inalazione e la stimolazione olfattiva. In vari altri studi l’olio di lavanda diffuso nell’ambiente induce e migliora il sonno e aumenta la percentuale di sonno profondo in pazienti lungodegenti e geriatrici.

Il senso dell’olfatto assume grande importanza nei bambini con gravi difficoltà nell’apprendimento, soprattutto se affetti da handicap visivi o uditivi. Gli oli essenziali, oltre a fungere da piacevoli stimoli, possono facilitare il compito di muoversi nella realtà circostante; se spruzzati sugli oggetti, con i loro aromi permettono al piccolo di riconoscere i propri effetti personali, di orientarsi tra ambienti diversi e così via (Sanderson, Harrison, Price, 1991).

Dott.ssa Laura Comollo


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